Margot Robbie è incinta del suo primo figlio
Margot Robbie è incinta. La star di Barbie è in attesa del primo figlio, insieme al marito Tom Ackerley. Nessun annuncio ufficiale, almeno per ora. Tuttavia, la notizia viene data per certa da People, di solito piuttosto affidabile quando si tratta di star di Hollywood.
Sarebbero diverse infatti le fonti che avrebbero confermato lo scoop al magazine americano, anche se per il momento non si hanno ulteriori dettagli.
I due si sono conosciuti nel 2013 sul set del film Suite Francaise. Lui era un assistente regista, lei invece recitava e si apprestava a spopolare anche con il suo ruolo in The Wolf of Wall Street.
Nel 2016 le nozze, in dicembre, con una cerimonia privata in Australia, a Byron Bay. Una vera sorpresa per i fan, considerato che non era stato annunciato nessun fidanzamento.
Da quel momento, però, Margot Robbie non ha mai nascosto la sua fede nuziale in diamanti. I due sono inseparabili e da qualche anno fanno coppia anche sul lavoro.
Tom Ackerley, infatti, è uno dei soci dell’attrice nella casa di produzione LuckyChap Entertaniment, con cui sono stati realizzati successi come Tonya e Barbie, in cui Margot Robbie recitava anche.
“Passiamo 24 ore al giorno insieme”, aveva dichiarato il mese scorso Ackerley al Sunday Times. “Non c’è soluzione di continuità. Non abbiamo un pulsante di disattivazione. Siamo ormai una cosa sola”.
Qualche anno fa era stata lei a parlare del legame con il marito, anche sul lavoro.
“Sono una grande sostenitrice del fare affari con il tuo partner”, aveva detto a Porter nel 2018.
"Essere sposati è in realtà la cosa più divertente di sempre, la vita è diventata molto più divertente in qualche modo. Ho la responsabilità di essere la moglie di qualcuno, voglio essere migliore.”
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"Wardrobe diaries": i segreti dell'armadio di Jenee Naylor
La protagonista di Wardrobe Diaries di questa settimana è la fashion addict più eclettica e creativa di New York City. Pronte a curiosare nella cabina armadio da sogno di Jenee' Naylor? #WardrobeDiaries
B: Andiamo dritte al sodo, mostrami l'accessorio IT di questa stagione per te...
J: Sicuramente la tote bag Andiamo di Bottega Veneta in color vinaccia, verde o travertino. Una borsa da viaggio, pratica e super chic che ricomprerei mille volte.
B: Invece un acquisto sbagliato?
J: Sempre di Bottega Veneta, una pochette rossa in pelliccia molto particolare e divertente che non riesco mai a mettere. Forse con le feste natalizie che si avvicinano ce la farò!
(Credits: courtesy of JT)
(Credits: courtesy of JT)
B: Parlami del tuo ultimo acquisto...
J: Il mio acquisto più recente è stato questo splendido completo rosso in due pezzi con gonna e blazer di Ferragamo! Anche se non l'ho ancora indossato, sto aspettando il momento perfetto per abbinarlo alle mie scarpe col tacco rosse Ferragamo. Non vedo l'ora!
B: l'angolo del tuo guardaroba che ti rende più fiera?
J: La sezione borse nel mio armadio mi dà una grande gioia! Una collezione d'arte personale!
B: Un accessorio che ha fatto la storia del tuo armadio?
J: Le loafers Gucci color crema, così chic e comode. Sono il mio passe-partout!
(Credits: courtesy of JT)
B: Qualcosa che non metti mai ma che non riesci a buttare?
J: Direi questa flap bag di Chanel in edizione limitata, è un pezzo ricercato e non la porto mai a fare un giro ma prima o poi arriverà il suo momento!
(Credits: courtesy of JT)
B: Il prossimo acquisto che hai in programma di fare?
J: Amo tutte le stampe di Roberto Cavalli by Fausto Puglisi. Sono così uniche e wow! Per la mia prossima vacanza al caldo farò una bella selezione di capi.
B: Un segreto del tuo guardaroba che ancora nessuno sa?
J: Bianca ti confesso che i miei cassetti sono tutt’altro che organizzati, il caos regna sovrano e a me va bene così.
B: Il colore che prevale nel tuo armadio?
J: Il nero, irresistibile per me.
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Regali di Natale sostenibili, artigianali e di brand Made in Italy: ecco la lista dei nostri preferiti

Vi siete ridotte in ritardo con i regali di Natale? Non vi preoccupate, non siete le uniche. Quello dei regali last minute è un classico che si ripete ogni anno!
Nonostante le promesse dell’anno precedente, a causa dei mille impegni, ci ritroviamo spesso negli ultimi giorni prima delle feste a correre tra un negozio affollato e l’altro o a sfogliare in preda al panico pagine e pagine di e-commerce alla ricerca di soluzioni veloci e spesso anonime per chiudere in fretta e furia la lista dei regali.
Ma, in un mondo dove tutto è facilmente acquistabile e l’overconsumption è la norma, perché non sfruttare gli ultimi giorni disponibili per sottrarsi alla frenesia dello shopping compulsivo e scegliere invece con più consapevolezza cosa donare ai nostri cari?
Siamo sicure che la mamma apprezzerà, per una volta, se accantonerete l’idea di quella candela acquistata al supermercato o quel buono per un massaggio che le infliggete - e sì, il verbo non è a caso - a ogni festività.
Il nostro consiglio per il Natale 2025 è quindi quello di trasformare la “maratona dei regali” in un’opportunità per prediligere qualcosa di davvero sentito, che sia anche sostenibile e magari realizzato in Italia e artigianalmente.
Prodotti che durino nel tempo, di qualità, realizzati con materiali di eccellenza, rigenerati o riciclati e fabbricati rispettando sia i lavoratori che l’ambiente.
Perché non è affatto vero che il Made in Italy è noioso: anzi, spesso risulta una scelta più originale, sofisticata e unica del fast fashion, con in più una manifatturialità attenta e scelte etiche a tutela del pianeta.
Noi di Grazia abbiamo dunque selezionato una lista di regali Made in Italy, sostenibili e artigianali, adatti a tutti: dalla nuova collezione “Signed By Me” di anelli per mignolo di Lil Milan, perfetti per l’amica che ama i gioielli ma ha già quasi tutte le dita occupate, alla borsa di Halíte per la zia che non sa mai cosa indossare alle cerimonie, fino alla pelliccia Mongolian di SCILé Milano e le ballerine animalier di Spelta Milano per l’amica modaiola.
Tra i suggerimenti non mancano nemmeno i pigiami per la suocera o i completini intimi di Soft and Wet per un regalo un po’ più “spicy”, senza citare l’opportunità di donare un’esperienza in onore del luxury pre-loved con 1000LANDS, piattaforma italiana leader nel mercato del lusso second hand che, fondata nel 2021 da tre imprenditrici italiane, si propone come piattaforma di aste live per borse e accessori, perfetta per promuovere - tra le scelte più sostenibili - il regalo di articoli pre-owned e vintage.
Ora che abbiamo stuzzicato la vostra curiosità e siamo riuscite a indirizzavi verso uno shopping più bello e consapevole, siete pronte a fare un viaggio tra la nostra selezione Made in Italy, sostenibile, artigianale e assolutamente cool per i regali di Natale 2025?
Regali di Natale sostenibili, artigianali e di brand Made in Italy
Giacca Ursula ART DEALER
Credits: artdealerjournal.com
Giacca Olga + gonna Madeleine CATHECLISMA
Credits: catheclisma.com
Borsa HALÍTE
Credits: halitejewels.com
Anelli per mignolo Signed By Me LIL MILAN
Credits: lilmilan.com
Anello solitario in diamanti e oro bianco Trace, collezione di Alta Gioielleria FW25, PD PAOLA
Credits: pdpaola.com
Cappello aviatore in cachemire rigenerato Catheclisma x RIFÒ
Credits: rifo-lab.com
Pelliccia 100% vera pelliccia di agnello Lily SCILÉ MILANO
Credits: scilemilano.com
Top + slip Lattemiele SOFT AND WET
Credits: softandwetundies.com
Ballerine Betta in cavallino SPELTA MILANO
Credits: speltamilano.it
Pigiama Gio Light in flanella TELERIE SPADARI MILANO
Credits: teleriespadari.it
Cintura Madamin VELASCA
Credits: velascawomen.com
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Grazia.it talks with: Alice Zanotti, founder di C10 Studios

In un panorama come quello di oggi sempre più veloce e affollato, c’è un’idea di moda che non rincorre il tempo ma lo accompagna, che sceglie una strada diversa, legato alla memoria e alla consapevolezza.
È il cuore dell’intuizione di Alice Zanotti, founder di C10 Studios, marchio nato a Mantova che produce capi essenziali, versatili e “modulari”, tasselli di un archivio personale capace di attraversare gli anni senza perdere significato, un guardaroba che non segua le tendenze, ma le supera.
C10 Studios parla alla contemporaneità e, soprattutto, a chi è alla ricerca di qualità e autenticità: le silhouette sono pulite, l’estetica minimale, i dettagli non solo decorativi ma funzionali. Ogni pezzo è pensato per essere indossato oggi come domani, nella vita di tutti i giorni così come nelle occasioni speciali.
A caratterizzarlo è poi l’attenzione ai materiali e alla produzione: tutti i capi sono realizzati in Italia, utilizzando tessuti deadstock di alta qualità e lavorazioni affidate ad artigiani esperti. Una scelta che unisce estetica ed etica, e che ribadisce un’idea di lusso legata alla durata, alla responsabilità e alla cura. Perché oggi, più che mai, il valore di un capo sta nella sua capacità di resistere al tempo, stilisticamente e materialmente.
A distinguere C10Studios è anche il suo linguaggio: niente nomi evocativi o stagioni scandite dal calendario della moda, ma numeri. A partire da Capo 1, primo pezzo realizzato da Alice agli esordi di questa “avventura”: una gonna ampia e lunga fino ai piedi che nasconde una fila di bottoni in madreperla, un dettaglio che racconta semplicità ma anche cura e amore.
A Capo 1 sono seguiti altri pezzi, la t-shirt ricamata, omaggio alle donne, il morbido maglione con scollo a V che si può indossare in modi diversi, come la camicia over che permette di giocare con lo styling o la mini gonna ad A, che strizza l’occhio ai favolosi Sixties…
Un concetto, quello di C10 Studios, che sfida il concetto tradizionale di collezione e invita a costruire il proprio guardaroba in modo personale e progressivo. Un codice intimo, una nuova grammatica del vestire con una una visione aperta e in continua evoluzione.
Abbiamo intervistato Alice di C10 Studios per farci raccontare l’origine del brand e cosa vuol dire oggi creare moda con questa visione.
Partiamo dall'inizio: com’è nato il progetto di C10 Studios?
«C10 Studios è nato mettendo insieme diverse parti di me. Fin da piccola adoravo provare e guardare i vestiti di mia mamma e scegliere cosa indossare. Già alle elementari mi divertivo a portare avanti piccole attività “imprenditoriali”, dai mercatini estivi alle torte che vendevo ad amici e parenti. Questa dinamicità è cresciuta con me e, mentre lavoravo e facevo esperienza nel settore della moda (prima in un brand indipendente di gioielli di lusso e poi in una multinazionale del fast fashion), ho iniziato a maturare la mia visione e il desiderio di creare qualcosa di mio che rappresentasse i miei valori e il mio senso estetico.
Nel frattempo osservavo e indossavo capi che mia mamma portava quando era giovane e che ancora oggi trovo attuali e di grande qualità. L’idea di creare capi senza tempo, sia nello stile che nella durabilità, è stata la scintilla da cui ha iniziato a nascere C10 Studios».
Da cosa nasce il nome C10 Studios?
«C10 Studios nasce da un luogo: la casa dove abita mia mamma e dove sono cresciuta, in via Conciliazione 10 a Mantova, da cui “C10”. È lì che il progetto è cominciato ed è lì che ancora oggi prendo ispirazione e proviamo i prototipi insieme alle mie sorelle.
C10 mi suona come una formula, e rispecchia la mia idea di guardaroba capsula: un insieme di capi che si possono abbinare tra loro creando infinite combinazioni».
Quali sono state le difficoltà iniziali nell'avviare il tuo brand?
«Nel momento storico in cui ci troviamo, il settore della moda sta vivendo una crisi: i consumatori sono bombardati da nuovi brand e prodotti, e purtroppo molti piccoli laboratori sartoriali italiani stanno chiudendo. Credo sia essenziale differenziarsi e creare un circolo virtuoso, basato su valori onesti e sostenibili, tra brand, clienti e fornitori. È così che si riesce a costruire una piccola community che sposa il progetto e le persone che lo portano avanti, a 360 gradi».
Racconti che l’idea è nata dal guardaroba di tua mamma. Oltre e a lei chi sono le tue fonti di ispirazione?
«Per colori, comunicazione, estetica generale e pop-up mi piace molto guardare al mondo del design, dove trovo rigore, pulizia e una praticità che mi affascinano.
Dal punto di vista stilistico, guardo soprattutto le persone per strada: cerco di individuare le “formule” che funzionano, ciò che può essere replicato, e da lì estrapolo i capi chiave».
I social ti hanno aiutata a costruire una community molto affiatata. Un aspetto positivo e uno negativo (se c’è) di questo lato del lavoro?
«Oggi i social sono il nostro canale principale di comunicazione e un ponte che porta la community sul sito. Un aspetto positivo è sicuramente l’immediatezza e la possibilità di comunicare senza filtri: poter parlare a un pubblico ampio mostrando la nostra realtà quotidiana, raccontando valori e processi creativi e avendo un vero scambio con la community.
Fortunatamente abbiamo una community adorabile e non abbiamo mai ricevuto negatività; sono felice che la nostra realtà attiri positività.
Non vedo un vero e proprio lato negativo, ma ho dovuto abituarmi a mostrarmi quasi tutti i giorni sui social — cosa a cui non ero preparata. Ho capito però che oggi le persone non vogliono solo vedere un prodotto: vogliono vedere chi c’è dietro, e in questo caso me, che rappresento il brand».
Il tuo brand segue una logica vicina alla sostenibilità (capi dal design timeless, prodotti con materiali di alta qualità Made in Italy e realizzati nel nostro paese). Quanto è difficile far comprendere tutto il valore di questo processo?
«Il nostro target non si identifica in una fascia d’età o in specifici contesti, ma nell’idea che ha rispetto alla sostenibilità, alle realtà indipendenti, al Made in Italy e alla qualità. Attraverso il nostro processo creativo cerchiamo di trasmettere un messaggio e di educare la community su come si può fare e acquistare moda in modo etico.
È fondamentale spiegare il valore e il lavoro dietro un prezzo, e perché è diverso da altri. Spesso riceviamo richieste di sconti, ma fin dall’inizio sono stata molto chiara nel voler mantenere i prezzi più onesti possibile per essere un brand accessibile, spiegando che non facciamo sconti per rispetto dei nostri fornitori, delle persone che hanno acquistato prima e dell’ambiente.
Mi sento molto fortunata perché noto che le persone si stanno avvicinando a questo approccio. Per fare un esempio: in un anno e mezzo di online e pop-up abbiamo ricevuto un solo reso. Questo significa che chi acquista riflette e compra con intenzione, evitando spedizioni inutili».
Come ti piacerebbe che C10 Studios “crescesse”? Quali sona i progetti a cui stai lavorando e che puoi svelarci?
«Dal punto di vista creativo vorrei mantenere un guardaroba capsula, aggiungendo ogni stagione pochissimi pezzi mirati. Mi piacerebbe che la community crescesse non solo in Italia ma anche in Europa, sia tramite l’online sia con pop-up fisici.
Per il 2026 l’obiettivo è diventare sempre più riconosciuti in Italia, creare un flusso costante online e organizzare pop-up anche in città più piccole».
Ultima domanda: se C10 Studios fosse una una canzone o una musica quale sarebbe?
«In questo momento direi Rossetto e Cioccolato di Ornella Vanoni: una canzone del 1995 che non è mai passata di moda, interpretata da una cantante che ha saputo rimanere un’icona nel tempo per più generazioni.
Lascio qui le prime righe:
Ci vuol passione,
Molta pazienza,
Sciroppo di lampone,
E un filo di incoscienza...»
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Il cappello più chic della stagione? È il pillbox hat l’accessorio da avere nell’armadio quest’inverno
È uno degli accessori bon ton per eccellenza, in passato lo abbiamo ammirato sui look delle donne dell’alta società, ma adesso il cappello a tamburello (o pillbox hat che dir si voglia) si è liberato della sua etichetta più rigida ed è diventato il protagonista della moda di stagione.
Così chiamato per via della sua forma compatta, che sembra ispirata a quella di un contenitore di pillole, per decenni il cappello a tamburello è stato il segno distintivo di icone di stile del calibro di Jackie Kennedy o Lady D., e ancora oggi e resta un simbolo di eleganza intramontabile.
Grande protagonista dello street style, negli ultimi mesi lo abbiamo visto indossare persino con i look più easy e disinvolti e in effetti il pillbox hat è un’ottima soluzione per elevare all’istante anche gli abbinamenti più basic.
Non solo con le mise più ricercate, dunque, il cappello a tamburello si sfoggia ora con nonchalance anche nella vita di tutti i giorni.
E sei modelli con veletta (super gettonati tra le trend setter) possono rivelarsi un’ottima scelta durante cerimonie o altre occasioni speciali, nel quotidiano ci pensano le proposte in lana, in velluto o in faux fur a scaldare i nostri look e ad aggiungere una dose extra di eleganza.
I più chic da puntare il prima possibile? Ecco una mini selezione di proposte da tenere d’occhio.
Il cappello a tamburello è l'accessorio più chic dell'inverno
CHLOÉ Cappello a tamburello in lana merino
Credits: mytheresa.com
MANGO Pillbox hat effetto pelliccia
Credits: shop.mango.com
THE FRANKIE SHOP Pillbox hat in lana burgundy
Credits: eu.thefrankieshop.com
H&M Cappello a tamburello in lana marrone
Credits: 2.hm.com
UNREAL FUR Pillbox hat in finta pelliccia
Credits: farfetch.com
GIGI BURRIS Pillbox hat in velluto bordeaux
Credits: net-a-porter.com
NA-KD Pillbox hat in lana nera
Credits: na-kd.com
Foto in apertura: GettyImage
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