Benvenuti a "Versacepolis", il nuovo mondo secondo Donatella Versace
La Primavera-Estate di Versace ci invita ad immergerci in un mondo nuovo. Ma quello che sembra uno scenografico viaggio tra le rovine di Atlantide, con una passerella che si snoda tra rovine di classica memoria, enfatizzata da un soffitto specchiato sotto il quale le modelle avanzano con un wet-beauty look, è in realtà molto più di un set-up d'effetto.
« Ho voluto creare qualcosa di dirompente, qualcosa che potesse essere in sintonia con ciò che è cambiato dentro tutti noi. Per me ha significato sognare un nuovo mondo. »
La città sommersa che Donatella Versace ci invita a visitare è per sua definizione il luogo il cui conosciuto e ignoto si incontrano. Una metafora dei giorni nostri e del periodo che abbiamo appena vissuto, e dal quale stiamo lentamente cercando di riemergere. Ci troviamo però alle prese con una nuova normalità, in un mondo sconosciuto che, come un fondale inesplorato, dobbiamo imparare a conoscere, lavorando anche un po' di fantasia.
Fantasia e ingegno che hanno portato Versace a organizzare una sfilata digitale a porte chiuse, come tanti in questa Milano Fashion Week, ma non senza pubblico. Il pubblico di Donatella è stato un pubblico di addetti ai lavori, ovvero formato di chi lavora per la casa di moda, agli abiti come alle scenografie, che ha avuto il piacere di assistere allo show oltre ad aver lavorato per renderlo possibile.
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La natura, da indossare
Se il lockdown ci ha riportato ad osservare una flora e una fauna che prima davamo per scontate, Versace sposta l'attenzione su un mondo che non siamo abituati a scorgere perché immerso, nascosto. E alle creature che abitano questa dimensione sono dedicate le stampe, le applicazioni e i ricami che decorano la maggior parte dei look. In particolare il disegno d'archivio Trésor de la Mer, con stelle marine, coralli e conchiglie, ideato negli anni '90 da Gianni Versace.
A tutto colore... e ruches
L'altro elemento dominante è il colore: energico, a righe o declinato in color block, con accenti neon che brillano senza timore. Una scelta che tradisce una visione positiva del futuro, che si rifiuta di guardare al passato con nostalgia.
Positività e leggerezza: ruches giocose che animano gli abiti longuette, come le versioni mini, sempre con bra in vista, non minano la sexyness tipica del brand.
« Questa collezione ha un’anima divertente ed è ottimista, sognatrice, allegra… Questi sono abiti che portano gioia »
Meno power (dressing), più playful
Con il colore anche il nero è una grande componente del dna Versace che non viene a mancare neanche in questa occasione. Diverso però, più giocoso, meno donna in carriera. E anche quando l'occasione richiede una giacca tuxedo inspired, spunta un collier di conchiglie a regalare un momento di leggerezza.
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