Essere immediatamente catapultati su un’isola profumata, circondati di fiori in boccio e col rumore del mare nelle orecchie… Chi non sogna un risveglio così?
E, visto che quando parliamo di sogni è bene farlo in grande, vogliamo tornare a permetterci di sognare un mondo realmente migliore, dove pace non sia una parola vuota, dove il futuro desiderato da John Lennon diventi realtà e dove non ci sia bisogno di tutelare i più fragili perché abbiamo lasciato loro tutto lo spazio a cui hanno diritto.
Lo avrete capito: questa settimana ci occupiamo della caratteristica più luminosa della moda. Quella di superare confini, di unire punti fino a un attimo prima lontani, di ricomporre fratture apparentemente incolmabili. La moda che ci piace, insomma, e che trovate solo qui su Grazia.it. #FashionPills
Fashion Pills: lunedì e i tessuti profumati di Montemarsale

(Credits: courtesy of press office)
Com’è al tatto un profumo? E che odore ha un tessuto? Se la sinestesia vi ha sempre affascinato Montemarsale vi conquisterà: il progetto di Alessia Dettori, infatti, è un incredibile connubio di sensazioni che pensiamo distinte ma che, invece, sono quell’indissolubile abbraccio che è poi la sostanza dei ricordi. Come Proust aveva capito con le sue madeleine, gli odori sono un formidabile attivatore della memoria. Un’esperienza che Alessia ha provato in prima persona e che ha poi deciso di trasferire su Montemarsale, e sui suoi abiti fatti di materiali naturali e ariosi, dal cotone al misto seta, fra voile, crépon e plumetis, avvolti da profumi destinati a una lenta dissolvenza, che si modificano giorno dopo giorno. E per ogni modello la fragranza creata da un naso esperto viene lavorata e fissata sul filato. Dal bergamotto al pepe rosa, dalla magnolia al tè verde, dai legni dolci al muschio: il profumo si combina al tessuto, ne esalta la texture e il colore, avvolgendo senza eccessi chi lo indossa. #Aromatherapy
Fashion Pills: martedì e Kiabi con Adecco per le pari opportunità

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Con una formula un po’ vuota si definiscono “pari opportunità” quelle volte a garantire l’accesso a determinati servizi o diritti in egual misura a tutti, indifferentemente da genere, orientamento sessuale, etnia… Eppure, spesso appunto, questa non è altro che una formula, usata da molte aziende come un cosmetico per farsi belle agli occhi dei clienti. Ecco perché segnaliamo invece l’iniziativa virtuosa di Kiabi in collaborazione con Fondazione Adecco, mirata, grazie al “Progetto Inclusione”, a identificare dei profili fragili da inserire in stage nei negozi dell’insegna francese a Milano, Brescia, Roma e Torino. L’obiettivo? Offrire un’opportunità di inserimento lavorativo e riscatto sociale a persone a rischio emarginazione, con un’attenzione particolare a ragazzi in condizione di disabilità in età compresa tra i 18 e i 22 anni e a donne e mamme in situazione di precarietà e svantaggio. #BarriersBreak
Fashion Pills: mercoledì e l’empatia per Melissa

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Spendersi per la pace non è mai stato così importante come in queste settimane, quando nessun gesto è troppo piccolo o insignificante per ricordare al mondo la bestialità della guerra. Per questo anche un’iniziativa a suo modo “leggera”, pensata per simboleggiare solidarietà, empatia e abbracciare ogni diversità è un passo in più sulla strada di una pacifica convivenza fra popoli, etnie, religioni. Lo sa bene Melissa, il marchio di footwear brasiliano famoso per le sue ironiche creazioni in gomma colorata, che al grido di “Human Being” ha deciso di celebrare la pace con un progetto speciale, una capsule che comprende due suoi pezzi icona – la borsa in rete Refraction e le jelly shoe Possession – in una palette di colori che ricordano come l’empatia e l’inclusione siano valori imprescindibili. Realizzati in plastica riciclabile 100% vegana, shopper e scarpe sono disponibili in selezionati punti vendita in tutta Italia, da nord a sud. #ColorPower
Fashion Pills: giovedì e i venti anni virtuosi di Nike

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È stato presentato oggi l’Impact Report di Nike, con cui si conferma il grande impegno del marchio sportivo nel raggiungimento di obbiettivi a supporto dei propri dipendenti, della sua community e del Pianeta. In cosa si traduce tutto questo? Per esempio, nel fatto che in un anno l’azienda, negli Stati Uniti, ha visto aumentare la quantità di minoranze etniche a livello manageriale di oltre quattro punti percentuali e che, mediante la formazione di un contingente di più di 24.000 allenatori, ha cercato di rendere lo sport più accessibile in tutto il mondo, raggiungendo quasi 600.000 bambini, di cui il 55% ragazze. E l’Italia? Qui il marchio si è reso protagonista di due importanti risultati: la Bebe Vio Academy, di cui vi avevamo già raccontato nelle nostre fashion pills, e Made to Play, progetto che ha l’obiettivo di rendere ogni sport uno “sport da ragazze”. #ChooseToCount
Fashion Pills: venerdì e Veja ai piedi di Marni

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Due modelli iconici, dal design vagamente nostalgico, per una collab decisamente azzeccata nei modi e nel risultato, quella di Veja x Marni. L’azienda francese di calzature sportive e il brand made in Italy più cerebrale che ci sia uniscono le forze per strizzare l’occhio alla Generazione Z con due proposte inedite: le sneakers V-10 e V-15 vestite dei colori Marni e del tocco scanzonato di Francesco Risso, direttore creativo del brand, che per questo progetto ha espresso il suo spirito libero mediante un motivo “scribble” che investe la tomaia di colori pop e tratti vivaci. Ve lo raccontiamo non solo per il lato fashion della collab, ma anche per due particolari di non poco conto: ogni paio è assemblato a mano, in modo che scarpa destra e sinistra non siano mai uguali, accentuando così l’originalità del design. E inoltre la produzione privilegia fonti certificate, materiali riciclati e attenzione allo spreco. #ShoesPlayground
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