Moda Uomo: anteprima d'autunno
Fotogallery Moda Uomo: anteprima d’autunno
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Dalle collezioni autunno-inverno 2012 le nuove tendendenze del guardaroba maschile
Dalle collezioni autunno-inverno 2012 le nuove tendendenze del guardaroba maschile
Ecco l'uomo, di nuovo. Quello severo e intatto dai fronzoli, tutto volontà di ferro e consapevolezza di sé (o presunto tale). Come una lente che rende macroscopici gli umori e le passioni di un'epoca, la moda ricalca l'austerità da panico finanziario e manda in vacanza certe tipologie di stravaganza. Una correzione all'olio di ricino che stride, per contrasto, con l'umanità carnascialesca ed eccessiva che assiepa il rito delle sfilate. Quella assuefatta ad ogni eccentricità pur di strappare la foto ricordo di uno streetstyler e godersi i proverbiali cinque minuti di celebrità. Eppure innalzare degli steccati in fatto di stile, di questi tempi, è pura ingenuità. Manie e parossismi di ritorno sono sempre leciti in passerella, senza omettere una stuzzicante infatuazione per il trash. Un enorme guazzabuglio, insomma? Sì, sempre, e guai se così non fosse. Perché la regola aurea resta sempre una: temere come la morte il raggelante e borghesissimo buon gusto ad ogni costo.
Animal fun. Come un totem protettivo. L'istinto animale fa rima con fanciullezza, e su camicie e maglioncioni esplode lo zoo. Per i più giocherelloni, si capisce.
Pelliccia si può. Precisiamo. Non si tratta di palandrane cafone da russo in ostentazione. Basta un dettaglio soffice di pelo, o un'imprevista felpa in shearling lanuginoso. Di reduci da battute di caccia non se ne sente il bisogno, ma di morbidezza e calore sì.
Bicolore. Monocromo no grazie. Basta un orlo a contrasto, una giacca sezionata in pannelli di colore e nel look, quatto quatto, rivive l'archetipo della dualità.
Oversize. Gli striminziti hanno i giorni contati. Ci vogliono spalle grandi per sostenere le sfide quotidiane e, se occorre, una comoda taglia in più. Il cappotto è irrinunciabile, ma solo di grande formato.
L'incappiato. Il baricentro di stagione si sposta sul collo. Trittico inestricabile di maglia, camicia e dolcevita per viluppi e sviluppi che fanno, ad un tempo, schiccheria e ancién regime.
Trapunta mon amour. Tutte le vite possibili del matelassé. Giubba e felpa, lucida e opaca. Versione 2.0 della famigerata coperta di Linus.
Tartan. Avanguardia pura per l'inverno, malignerebbe cinematograficamente qualcuno. E invece la quintessenza della britannicità, almeno in fatto di tessuto, si rifà il trucco. Tinte sgargianti, rivisitazioni e scomposizioni grafiche scongiurano in scioltezza l'effetto copertina-della-nonna.
Royal-déco. Barocchismi contemporanei. L'oro dei fregi e le rose della tappezzeria, con luccicori di stelline e ricami. Poscritto. Il cattivo gusto è una donna bella e selvaggia, dall'alito fetido. La si può domare e portarla a braccetto, ma i baci proprio no. Morale: provateci, col massimo della circospezione.
Soldatino di piombo. Verde militare perfettino oppure nero plumbeo da gerarca duro e crudo. Soldatesca in libera uscita per tempi che più foschi non si può. Gomma o pelle nerissime, condite con gelido metallo.
Hip-pop mania. Il maschiotto turgido che sembra vivere nella sua felpa. Revival del tamarro da spiaggia o da bassifondi metropolitani, ma con un'insospettabile anima colta. Graffiti e citazioni alla Basquiat sono il fiore all'occhiello del suo armadio.
Maglioncino fru fru. Non solo losanghe. Pallini, geometrie fluo, zigzaganti ghirigori sul maglione che scalda gli occhi non meno del cuore.
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