Kylie Jenner, la testa di leone da Schiaparelli, la Divina Commedia e le polemiche social
Che sia uno dei personaggi più chiacchierati dei social, web e dintorni lo sappiamo, non è una novità ma Kylie Jenner riesce sempre a stupire.
A questo giro la più giovane del clan Kardashian ha preso parte alla sfilata Couture di Schiaparelli, la prima ad aprire il calendario dell'Alta Moda parigina, con un abito con cui nessuno sarebbe passato inosservato.
Si trattava di un lungo vestito monospalla in velluto nero sul quale troneggiava - in stile trofeo - una grossa testa di leone (rigorosamente finta, per fortuna!)
L'abito in questione era una preview di quanto, poco dopo, gli ospiti dello show avrebbero visto in passerella. Il vestito in questione infatti ha sfilato indosso a una ieratica Irina Shayk.
Un modello che molti giudicheranno eccessivo ma che rientra nella vena surrealista che storicamente caratterizza il brand, che porta il nome dell'eclettica Elsa Schiaparelli, stilista ma soprattutto intellettuale e artista a cavallo delle sue due guerre mondiali, e che l'attuale Direttore Creativo della maison, Daniel Roseberry sta proseguendo in chiave contemporanea con successo di critica e pubblico.
Effetti trompe l'oeil, elementi anatomici in rilievo come gli ormai celebri capezzoli o le unghie smaltate in oro su guanti e stivali per balzare provocatoriamente all'occhio dello spettatore, sono solo alcuni dei leitmotiv del designer che ne ha fatto un "gioco" citazionista e curioso che colpisce e disorienta.
Nel caso dell'abito con la testa del leone c'è dietro una lettura particolare che fa riferimento al tema stesso della sfilata: nientemeno che l'Inferno di Dante!
L'abito con la testa di leone non era l'unico del genere in passerella: a sfilate altri due modelli che hanno catturato l'attenzione di tutti. A indossarli infatti, oltre a Irina, altre due super top mondiali:
Naomi Campbell, che ha indossato un cappotto di pelliccia con testa di un lupo, e Shalom Harlow, tornata di recente a calcare le catwalk, che ha sfilato con un tubino maculato con una testa di un leopardo (come dicevamo, tutti erano rigorosamente finti).
Il leopardo, il leone e la lupa sono infatti l'allegoria, nel poema di Dante, della lussuria, della superbia e dell’avarizia e vengono qui proposti da Roseberry in opere sorprendenti in finta tassidermia, costruite interamente a mano con schiuma, resina e altri materiali.
Ovviamente sui social la polemica è già scoppiata: nonostante si tratti di faux fur in Rete la cosa non è stata per nulla apprezzata! In molti, forse non conoscendo la "reference" della sfilata ovvero le "tre fiere" di dantesca memoria, ci hanno visto invece un richiamo di cattivo gusto alla caccia, agli animali abbattuti come trofei e rimandi all'epoca coloniale.
Come dimostrano molti commenti sotto al post pubblicato da Chiara Ferragni che le vede assieme a Kylie e al vestito della "discordia"... ma si sa, sui social le polemiche nascono in un lampo ( e in un lampo spesso si esauriscono).
Tornando agli abiti, parliamo comunque di capi non portata di tutti, in fondo sempre di Haute Couture si tratta, destinata a pochi, anzi pochissimi eletti, ma - polemiche a parte - noi scommettiamo che uno di questi modelli farà capolino su uno dei prossimi e attesissimi red carpet... In fondo gli Oscar non manca molto.
A cura di Rossella Malaguarnera
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