La diva portoricana ha chiuso la sfilata di Donatella Versace con l'abito Jungle Print che ha segnato la storia del brand (e di Google)
Che il verde sia un colore portafortuna non è certo una novità. Ma che un solo abito verde possa portarne così tanta ha davvero dell'incredibile. Eppure è ciò che è accaduto al Jungle dress di Versace, IL vestito che nelle ultime ore (in realtà negli ultimi 19 anni) è sulla bocca di tutti.
Ma andiamo con ordine: ieri sera a Milano, davanti a un pubblico sbalordito e in standing ovation, Jennifer Lopez ha chiuso la sfilata di Donatella Versace calcando la passerella con indosso lo stesso abito che sfoggiò molti anni prima ai Grammy Awards. Era il 23 Febbraio del 2000.
Dal giorno seguente le innumerevoli ricerche da parte del pubblico del suddetto modello spinsero il team di Google a realizzare Google Images, lo strumento di ricerca per immagini che ha rivoluzionato il mondo web e tutti noi. Inutile aggiungere che anche la popolarità di J.Lo balzò alle stelle. Un vero e proprio amuleto, insomma.
« Fu una cosa incredibile. Il mondo intero ebbe la stessa identica reazione: rimase a bocca aperta. Oggi viviamo in una società altamente tecnologica, ma allora era diverso. Pensare che un singolo abito, legato a un particolare momento, abbia portato alla creazione di uno strumento che ora utilizziamo quasi senza farci caso, credo che sia una cosa straordinaria. »
Questo il commento di Donatella Versace, che per celebrarne il 20esimo anniversario ha riportato sulla passerella primavera-estate 2020 proprio la stampa Jungle nella sua versione originale, in verde e in una palette di rossi e aranci.
Ma anche declinata su materiali diversi: sulle camicie indossate sotto a corsetti con scollo a cuore, sulle sneakers Squalo e persino sulla borsa Virtus con ricami tridimensionali.



Giochi di volumi e sovrapposizioni sul decolleté regalano una nuova dimensione all'iconico black dress di Versace. Le silhouette accarezzano il corpo in modo sinuoso, mentre le spalle tornano protagoniste messe in risalto da giacche dal taglio sartoriale. Da mixare con gonne a palloncino impreziosite da cristalli che esaltano la femminilità.


Il tie-dye sulla pelle crea un effetto marmorizzato a tinte fluo, contaminando anche i capi più classici in Principe di Galles e le t-shirt su cui campeggia l'iconica Medusa o la firma di Gianni Versace.

A completare i look ci pensano i sandali allacciati alla caviglia con tacchi in plexiglass e le mini borsette in cristal-mesh.


L'intera collezione testimonia alla perfezione quanto l'estetica tradizionale del marchio abbia sempre sete di sperimentazione.
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