Intervista a Charlotte Eskildsen di DESIGNERS REMIX
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Due chiacchiere con la creatrice del brand danese DESIGNERS REMIX
DESIGNERS REMIX è una delle case di moda già affermate che hanno contribuito a far diventare la Copenhagen Fashion Week uno degli eventi must della stagione. Charlotte Eskildsen ha creato il marchio nel 2002 insieme al marito; l’intento della coppia era quello di sviluppare un marchio che creasse pezzi classici e senza tempo dallo stile minimalista.
Fortemente ispirata dall’estetica pulita dell’architettura danese, Charlotte si lascia influenzare anche dagli stilemi della moda internazionale come, per esempio, lo chic parigino, a cui ha dedicato la sua seconda linea, DESIGNERS REMIX 2ÈME. La selezione di abbigliamento di DESIGNERS REMIX è rivolta alle donne contemporanee ed è presente in 22 paesi del mondo. Con diversi premi di prestigio al suo attivo, Charlotte è ormai una personalità riconosciuta nell’industria della moda scandinava. DESIGNERS REMIX non è solo una grande storia di moda: è anche un’autentica storia di successo nel campo del business. La settimana scorsa, mentre correvo da una parte all’altra di Copenhagen, sono riuscita a incontrarmi con Charlotte e ho avuto l’opportunità di dare uno sguardo allo stile di vita danese, riuscendo a capire meglio perché la capitale è una città in cui è possibile godersi una sorta di “dolce vita”. Oltre al lavoro per la sua azienda, Charlotte è ambasciatrice per la Croce Rossa danese e utilizza la sua celebrità nel mondo della moda per sensibilizzare e raccogliere fondi per i bisognosi.
Dai suoi caffè mattutini alla scrivania del suo ufficio, Charlotte non dimentica mai la bellezza delle cose semplici della vita, né l’importanza di accostare i bei momenti con la sua famiglia a quelli trascorsi nell’ambiente di lavoro: un compromesso molto scandinavo.
Com’è la tua routine quotidiana?
Un latte macchiato o due, un bacio ai miei bambini, e poi vado al lavoro con mio marito, che è il CEO dell’azienda. Non è detto che io legga le e-mail, ma ogni giorno disegno. Rido molto e mi ricordo di godermi la vita e di apprezzare la bellezza delle cose più semplici.
Esiste una moda danese o più in generale c’è n’è una scandinava?
La scena è quella scandinava. La Danimarca è troppo piccola.
Come definiresti il tuo approccio e che cosa lo rende unico?
Il mio approccio alla moda è quello di inserire un fascino d’avanguardia in pezzi classici moderni. La mia unicità è l’ approccio architettonico, che utilizzo in ogni fase del processo di design. Considero il mio lavoro un minimalismo astratto.
La tua linea principale è una rivisitazione dei classici; quali sono i 2 o 3 abiti che hanno cambiato il mondo?
Il LDB (Little Black Dress) – è un must!
Il vestito a trapezio – sportivo e portabile!
Il tuxedo dress – semplicemente una mise da sballo!
Che cosa rende perfetto un LBD?
Il taglio, il tessuto e qualche particolare unico.
La tua seconda linea, DESIGNERS REMIX 2ÈME, si ispira alla Francia: che cos’è per te lo chic parigino? È ancora visibile oggi nelle strade di Parigi oppure è più un concetto globale, basato su un mito?
Credo che sia un look e un atteggiamento insieme. Si può benissimo incarnare lo chic parigino anche se ci si trova a New York. Sta tutto nel modo di indossare l’outfit. Adoro Parigi, e adoro il fatto che le parigine sono sempre impeccabili, al contrario delle donne danesi.
Che cosa ti piace “mixare”?
Mi piace mixare femminile e maschile, leggero e pesante. Mi piacciono i contrasti.
Che cos’è il glamour contemporaneo?
Un tuxedo bianco.
Perché hai scelto di “remixare” il design e non semplicemente di giocare con gli abbinamenti?
È un concetto di design, non un semplice approccio allo styling.
Che cosa troverai sempre nel tuo armadio?
Una giacca tuxedo nera e un LBD.
Come scegli i vestiti dal tuo armadio ogni mattina?
Chiudo gli occhi e prendo qualcosa di nero.
Che cosa c’è nella tua borsa? E sulla tua scrivania? E in tasca?
Nella borsa: iPad, iPhone, un po’ di cioccolato, soldi, make-up, passaporto, due paia di occhiali da sole, blocchetti per schizzi, 5 penne nere. Sulla scrivania: libri da tavolo, (niente computer e niente telefono!), album per schizzi, piccoli oggetti d’arte. In tasca: niente.
Da dove hai preso l’ispirazione per la collezione P/E 12?
La collezione si chiama “City of Angels”. Mi sono ispirata all’architettura di Los Angeles: grattacieli postmoderni e costruzioni dalla geometria morbida. Per me Los Angeles è la casa-icona del pittore britannico David Hockney, rosa, con una lussuosa piscina. Si chiama “A Bigger Splash”, ed è proprio a questa casa che si ispirano i colori della mia collezione P/E 12.
Come descriveresti l’evoluzione della Copenhagen Fashion Week negli ultimi anni?
Eva Kruse del Danish Fashion Institute ha fatto un lavoro fantastico ed è riuscita a far diventare Copenhagen una località di rilievo per la moda. Le fashion week scandinave hanno un’atmosfera nordica e negli ultimi due anni credo abbiano raggiunto un notevole riconoscimento.
Pensi che lo stile della tua azienda sia principalmente locale?
DESIGNERS REMIX è un brand internazionale: siamo presenti su 22 mercati. Facciamo parte del programma ufficiale della Copenhagen Fashion Week, dove il pubblico è internazionale. Tutti i negozi DESIGNERS REMIX, però, sono in Scandinavia.
Parlando ora del tuo impegno con la Croce Rossa danese, pensi di avere una missione?
Certo! Prendo molto sul serio il mio ruolo di ambasciatrice per la Croce Rossa; la mia missione è anche quella di fare una donazione ogni anno.
Photos, courtesy of DESIGNERS REMIX
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