Nel guardaroba di Fabiana Fierotti con Vestiaire Collective
Un tour privato nell'armadio della editor di Alla Carta tra t-shirt anni 90, colletti bianchi e romantici abiti vintage grazie alla collaborazione di Vestiaire Collective
Caschetto nero, occhi verdi, sangue siciliano e una passione per la moda che la accompagna da sempre. Fabiana Fierotti apre le porte della sua casa milanese per mostrarci alcuni dei pezzi più cari e rappresentativi del suo stile: una ragazza retrò che non dimentica le sue radici anni 90.
Editor e fondatrice della rivista Alla Carta che unisce moda, food e design, Fabiana è anche neomamma e fashion consultant, una vita piena e frenetica che non le impedisce di curare il suo guardaroba speciale.
Scoprite qui i suoi look più belli e leggete l'intervista in collaborazione con Vestiaire Collective.
Quando hai capito che avresti lavorato nella moda?
Avevo 8 anni, ero nello studio di mio nonno – faceva il distributore di pellicce importate dalla Scandinavia – e sfogliando le riviste di moda accatastate sulla sua scrivania, inventavo articoli che scrivevo con la sua meravigliosa macchina da scrivere.
Cosa ti appassiona ancora dopo tanti anni?
La libertà di poter esprimere dei concetti, seppur puramente estetici, ogni volta diversi. Poter far rivivere attraverso lo styling, immaginari che mi hanno colpita. Portare avanti un’impronta fondata sul reale, sul “cosa indosserei”.
Cosa ti ha spinta a fondare un giornale cartaceo nell'era digitale?
Ho sempre lavorato per magazine cartacei, per lo più indipendenti. La mia formazione è questa. Sono convinta – oggi più che mai – che la carta sia un mezzo importante e prezioso, un mezzo “consistente” contro la spesso esasperata immanenza del digitale. Alla Carta è stata una vera scommessa. Sono passati 5 anni da quando, insieme a Yara De Nicola, abbiamo deciso di avventurarci in un percorso tutt’altro che facile, ma sono felice di affermare che abbiamo avuto fortuna e che lo rifarei ancora cento volte.
Qual è la cosa che ti diverte di più quando devi scegliere un look?
Ricreare il mood del momento, che può dipendere da un film visto il giorno prima o la musica ascoltata o davvero come mi sento quel giorno.
Tre cose che non possono mancare nel tuo guardaroba.
T-shirt bianche immacolate (pacchi su pacchi), jeans a vita alta Levi’s 501 (rigorosamente vintage!) e le mie adorate Gazelle adidas.
Se il tuo stile fosse un film sarebbe...
Ahi, questa è difficile perché potrebbero essere mille. Facciamo che te ne dico 3 che messi insieme rappresentano più o meno il mio stile: Shining (Kubrick), Io Ballo da Sola (Bertolucci), Io ed Annie (Allen).
Se il tuo stile fosse una canzone?
Anche qui 3 scelte: Just Like Honey (Jesus and Mary Chain), È un Canto Brasileiro (Battisti), Touch Me (The Doors).
Le tue muse ispiratrici in fatto di stile sono...
Il concetto di musa non mi appartiene molto... può essere una normalissima ragazza che vedo per strada. Forse Liv Tyler.
Acquisti vintage e second hand? Se sì perché?
Tantissimo! Fa parte del mio modo di vestire.
Come hai scoperto Vestiaire Collective?
Ne parlavano delle amiche e la cosa mi ha subito incuriosito. Da quando sono diventata mamma, non ho più molto tempo per girare per mercatini vintage e fare shopping online mi sembra un’ottima alternativa.
Qual è la sezione che preferisci del sito?
Quella dedicata ai gioielli è la mia preferita.
Cosa indossi per tante stagioni e cosa invece rimane nascosto nell'armadio?
Tutte le cose che ho elencato prima, insieme ad alcuni cappotti di Max Mara che sono dei classici intramontabili. Le cose che rimangono nascoste... sono principalmente
cimeli dell’adolescenza o del periodo appena successivo da cui proprio non riesco a separarmi perché rappresentano dei momenti cruciali della mia vita.
Cosa consiglieresti di tenere o buttare/vendere a qualcuno che volesse 'alleggerire' il proprio guardaroba?
Tutto ciò che non indossa da almeno due anni, fatta eccezione per abiti e accessori di valore che in qualche modo si possono sempre reinventare.
Che cosa venderesti su Vestiaire Collective?
Tutto quello che ho acquistato d’impulso e quello che non metto da troppo tempo. Utilizzerò al più presto il servizio VIP: una ragazza di Vestiaire si occuperà di selezionare, fotografare e mettere in vendita quello che non indosso più, così non devo farlo io, comodissimo!
Come vorresti fosse la moda del futuro?
Più libera, meno stronzetta (si può dire?) e sicuramente più creativa.
Fotografia: Claudia Zalla
Make up: Vanessa Icareg
Le scelte di Fabiana su Vestiaire Collective
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