Etro Spring Summer 2024 "Nowhere": l'altrove che diventa tangibile
Un posto, un momento, un attimo che non esiste ma che diventa realtà. Sulle note di Acqua Bagnami, un insieme di archi arabi, percussioni africane e chitarre elettriche creato dalla band palermitana Santamarea, è andato in scena lo spettacolo firmato Marco De Vincenzo per Etro.
La collezione Spring Summer 2024 "Nowhere", un luogo che non esiste ma che può essere creato grazie all'immaginazione, quel posto in cui alla moda tutto è concesso perché fonte di infinite possibilità creative.
Ed ecco che queste si riflettono in giacche larghe, in broccati e giacche dal sapore western, il denim la spugna che si congiungono in un non luogo stilistico che è vitale, e punte di stivali texani incontrano trecce di stoffa. È un proliferare di motivi, di echi che si sposano con silhouette precise e irremissibili: dritte e verticali o a sirena, fascianti e con giacche e bomber che le avvolgono in volumi protettivi e abbondanti.
Ricorrente nella collezione è un simbolo miceneo: un polipo, segno di rinascita e augurio di buona fortuna. A completare i look inoltre, una dea bendata a forma di orecchino, un'esortazione a osare sempre, anche nel vestire quotidiano che diventa gioco di istinto e immaginazione.
Un lavoro accurato segno di una riflessione profonda. Riflessione che Marco De Vincenzo porta allo scoperto in Radical Etro, il documentario diretto da Beniamino Barrese in cui il direttore creativo riflette ad alta voce sul proprio lavoro rivelandosi senza filtri di fronte all'obiettivo.
Girato nei giorni precedenti la sfilata Autunno/Inverno 2023, il film è un racconto personale, un flusso di pensieri che mostrano il lato più umano di Marco De Vincenzo. Le aspettative della sfilata, l'importanza del team, il raggiungimento degli obiettivi sono solo alcuni dei temi affrontati; un omaggio al passato al presente e al futuro di Etro.
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