Emozioni speciali e solidarietà con Morellato
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Morellato lancia "Volare", una collezione speciale di bijoux e un progetto social ma anche solidale con Medici con l’Africa Cuamm
Per questa primavera/estate Morellato presenta Volare, una nuova collezione di gioielli ispirati alla natura e in particolare al mondo delle farfalle, come vuole la moda di questa stagione.
Collane, bracciali e orecchini dal design raffinato e iper-femminile, che fondono la magia di romantiche farfalle con quella racchiusa in pietre preziose, come diamanti naturali - simbolo distintivo del brand - e cristalli bianchi, tanzanite e acquamarina. Una collezione inedita a cui Morellato dedica anche un esclusivo progetto online, denominato “Butterfly Moments”, ovvero attimi speciali che, come un battito d’ali, possono cambiare e arricchire in modo straordinario la vita di ognuno di noi. Registrandosi ad un minisito dedicato ( volare.morellato.com ) gli utenti possono infatti caricare pensieri e foto legati ai propri momenti indimenticabili e partecipare ad un concorso per vincere subito un gioiello Morellato.
Ma non solo. Da giugno, attraverso una speciale attività sulla pagina Facebook del brand si avrà la possibilità di regalare momenti speciali anche a chi è meno fortunato, supportando l’associazione Medici con l’Africa Cuamm, la più importante Ong italiana che opera in campo sanitario nel continente africano. Gli utenti potranno partecipare ad una “I Like” Race legata appunto alla collezione Volare di Morellato: ogni “I Like” corrisponderà ad un euro che, proprio come una farfalla, volerà dall’Italia all’Africa fino a raggiungere la sua destinazione e uno specifico progetto: la costruzione di un nuovo ospedale. Medici con l’Africa Cuamm gestisce attualmente già 16 ospedali; l’obiettivo di Morellato è quello di generare con la propria iniziativa un “Butterfly effect”, ovvero un uragano di solidarietà per supportare l’associazione nello sviluppo delle proprie attività, in particolare nel sostegno alle mamme e ai loro figli durante il parto, ancora oggi una delle maggiori cause di morte per le donne africane.
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