La sfilata Dior Haute Couture 2022 è la celebrazione dell'arte e del "savoire faire" indiani
Tra le più attese dell’anno, la settimana Haute Couture rappresenta il polo della creatività dove capolavori d’arte tessile ci fanno continuamente sognare! Più che definirla semplicemente una sfilata quella di Dior sotto la direzione di Maria Grazia Chiuri – che torna in presenza dopo tre stagioni in versione digitale - è la rappresentazione di due mondi, uno "in superficie", visibile a tutti e un altro meno conosciuto, che conserva e nutre il sapere, un luogo intimo dove manualità e sensibilità collaborano creando capi unici tra arte e artigianato.
Sullo sfondo degli arazzi creati dagli artisti Madhvi e Manu Parekh, la collezione è il risultato della collaborazione tra la Chiuri e The Chanakya School of Craft di Mumbai fondata da Monica Shan e Karishma Swali. L’obiettivo è quello di instaurare un dialogo tra moda e arte attraverso la realizzazione a mano di capi dai ricami 3D (come le gonne ecrù abbinate a camicie trasparenti in organza); questi avvicinano la storia sartoriale indiana alla tradizione Dior in un'ottica artistica contemporanea.
La palette ondeggia tra il bianco, il nero e il grigio per enfatizzare la purezza delle forme. I capi, lineari e semplici, sono contraddistinti da un'esecuzione sartoriale che ricorda quella di Monsieur Dior. Quando aprì il suo atelier nel 1947 lo stilista rivoluzionò i codici della femminilità offrendo la sua visione di bellezza attraverso linee morbide ed eleganti. In un periodo appena uscito dagli orrori dalla guerra, il suo l'obiettivo era quello di far riscoprire alle donne la gioia e l'eleganza attraverso i suoi capi.
I completi con gonna e pantalone hanno un posto di primo piano insieme a mantelle geometriche bianche e a tessuti in jacquard metallizzato argento che lasciano il passo a crepe di seta morbida. Un altro elemento chiave della collezione sono le calze che, grazie al loro ricamo, hanno una valenza scenica: arricchiscono alcuni pezzi, quali il tailleur grigio in grisaglia e gli abiti da sera, e incontrano la leggerezza di tessuti come il tulle.
Immancabili i capispalla, punta di diamante del marchio: cappotti in cashmere sofisticati e giacche da tailleur sfoggiano colli ampi che valorizzano la silhouette. L'immagine della donna Dior inoltre include diversi body patchwork dalle tonalità nero e argento con ricami fatti a mano, gonne plissettate e tessuti lamé per gli abiti d'argento che sottolineano il movimento del corpo.
Alla sfilata, anche questa volta, erano molte le celeb presenti, prima tra tutte Chiara Ferragni, da anni amica della Maison francese. Per l’occasione ha indossato un tailleur monocolore verde smeraldo la cui giacca è impreziosita da bottoni Dior (un po’ Jackie Kennedy) abbinato a stivali al ginocchio in vernice con tacco basso e collant a rete.
Look classy chic invece per Beatrice Borromeo che ha indossato un tailleur bianco panna e pumps nude en pendant con la borsa.
Per quanto gli abiti haute couture portati in passerella rimandino al suo fondatore, la moderna creatività della Chiuri si rispecchia in ogni capo: Couture è abitare il corpo come ha affermato la designer. La sua espressione si manifesta attraverso l’applicazione manuale di dettagli e ricami che esaltano la maestria dell’artigianato e preservano il tocco umano che c’è dietro la collezione.
Una cosa è certa: la passerella Dior di Parigi racconta nuove storie, quelle delle abilità sartoriali della tradizione indiana. L'unione tra la loro tecnica e la creatività di Maria Grazia Chiuri ha dato vita a una collezione dai capi unici. Oggi sono infinite le possibili collaborazioni con artisti di tutto il mondo, e noi non possiamo far altro che ammirare la bellezza che nasce da questi incontri.
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Ph. Cover Laura Sciacovelli
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