Ba-rock: il barocco dell'autunno-inverno 2012 picchia duro
Fotogallery Ba-rock: il barocco dell’autunno-inverno 2012 picchia duro
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Alla faccia dell'austerità. Per l'autunno-inverno 2012 esplode una nuova età dell'oro, almeno in passerella: barocco di damasco e broccato, pizzi e frizzi, ma con una perversa vena rock. Appendete all'armadio la massima di Oscar Wilde: «La moderazione è fatale. Niente ha più successo dell'eccesso». Col beneplacito di Anna Dello Russo, che ne ha fatto il suo vangelo
Alla faccia dell'austerità. Per l'autunno-inverno 2012 esplode una nuova età dell'oro, almeno in passerella: barocco di broccato, pizzi e frizzi, ma con una perversa vena rock. Appendete all'armadio la massima di Oscar Wilde: «La moderazione è fatale. Niente ha più successo dell'eccesso». Col beneplacito di Anna Dello Russo , che ne ha fatto il suo vangelo
Pearl and shine. Poco importa se i ghirigori di perle di Balmain s'ispirano all'oreficeria del russo Fabergé, due secoli dopo la stagione barocca vera e propria. Un po' perché barrueco in spagnolo significa appunto perla di forma irregolare. Un po' perché ogni secolo, ogni letteratura, persino ogni esistenza va incontro al suo barocco. Quando tutto si complica, l'ornamento è come un vino forte che ci regala l'euforia della sbronza. Il sublime dei conti che non tornano, delle regole disattese, del bello che fa venire le vertigini. Proprio come un pezzo rock d'antologia, graffiante e ipnotico. Guardate le donne di Olivier Rousteing: sono un riff di chitarra elettrica sotto le volte dorate di Versailles. Pardon, del Palazzo d'Inverno a San Pietroburgo. Se anche voi volete percepirne l'ebrezza ma senza spendere una fortuna, Zara vi dà una mano; con un bomber tempestato di perline che civetta molto da vicino con Balmain. Poi, per sentirvi meno in colpa, di Balmain potete concedervi una t-shirt bianca. Pantaloni sartoriali ma recisi alla caviglia di Isabel Marant , per giocare al cross over di stili, e décolletée di Sergio Rossi con aggressive impunture in metallo. La borsa è agile e sportiva, a manico, in pelle martellata. Di Jil Sander .
Un salto in pinacoteca. Non si dà barocco senza cherubini svolazzanti. Come quelli che pendono dalle pale d'altare, scolpiti nel marmo e nello stucco. O quelli che fanno la festa a madonne seicentesche, nella penombra di un museo, con ghirlande di rose. Da Dolce & Gabbana il tema è brillantemente sviluppato con un accoppiata di longuette e blusa in chiffon di seta, di grande eleganza. La stessa blusa acquista una tonalità più decisa e conturbante sulla gonna in pelle di Alexander McQueen , arricciata dalla baschina in vita, nera e peccaminosa. Il senso del dramma e dell'opulenza si accentua con due semplici accortezze: la clutch rigida fiorita di pizzo, firmata Stella McCartney , e gli orecchini fastosi di Shourouk . Per le classicissime pump di Yves Saint Laurent meno effetti speciali; solo una sfiziosa fascia di vernice in punta.
Gioielli freschi di stampa. Barocco fa rima con gioiello. Esagerato, sfavillante, spinto al limite del pacchiano. Se però non siete tipi da gingilli macroscopici e vi pesa girare sotto una coltre di pendenti e catenine, l'alternativa è possibile. Ce la suggerisce con garbo Oscar de la Renta , che disegna sulla gonna stampe di preziosi. L'attitudine è briosa ma signorile, per serata di gran classe col sorriso sulle labbra. Variazione sul tema, più piccante e rockettara: il top in seta di Marcobologna , un tripudio di stampe-gioiello di sicuro impatto. D'amore e d'accordo con il chiodo in pelle di Balmain e la gonna a pieghe di Rochas . Glam su glam la pochette di Jimmy Choo , chiusa da una fascetta dorata. Dulcis in fundo, gli stivaletti in camoscio di Aperlai .
Pizzo e maculato. Ancora Dolce & Gabbana, che con agio percorre le mille possibilità espressive del pizzo. Aristocratico e complesso, civettuolo, di un erotismo che sa di baldacchino e candelabri accesi. Basta accostarvi un pizzico di maculato ed ecco che la damina di corte sfodera gli artigli. L'effetto è realizzabile con il cappotto di Miu Miu , metà shearling e metà chiazze di leopardo. Camicia in pizzo di Dolce & Gabbana così come gli orecchini pendenti, decorati come preziose bomboniere. I leggings in pelle sono di Valentino , i sandali spuntati con finimenti d'oro di Yves Saint Laurent. Dorata anche la clutch di Stella McCartney , dal bel motivo intrecciato.
Croci a tutto dark. Il lato oscuro del barocco. Merito del velluto plumbeo e delle croci maltesi che sanno di altare e sacrestia, come accade all'abito di Aquilano Rimondi . S'inserisce a pieno titolo nella stessa categoria il modello in seta di Versace , perfetto per stupire nell'ora del cocktail. L'accessorio qui colpisce il segno del tenebroso-chic: clutch in pitone e bracciale con teschio di Alexander McQueen, di forte personalità. Gli stivaletti sono di Valentino , con tomaia traforata a rete e minute borchie di decoro.
Bagliori di broccato. Il motivo complesso, la trama in rilievo, la lucentezza che incanta. Il broccato trasuda nobiltà e lascia a bocca aperta. Purché, si capisce, la semplicità del disegno scongiuri l'effetto del troppo che stroppia. Come insegna Guillaume Henry da Carven , che manda in passerella un abito che è una selva intricata di uccelli e colorate fioriture- ma di linea assai pulita. Vika Gazinskaya compie la stessa operazione con un broccato propriamente detto, intessuto di fili dorati e dai riflessi ricchissimi. Per prendere fiato e suggerire un immaginario più pop varrà bene la sua borsetta in pelouche, un contrasto di rosa acceso particolarmente gradevole. Bracciale aristocratico di Kenneth Jay Lane . Defilate, ed è giusto che sia così, le femminili décolletée in camoscio di Miu Miu .
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