"A chat with"... Alexa Chung: da ex "it girl" a stilista
Alexa Chung ha messo "in cantina" la it girl in lei e indossato le vesti che più le si addicono: disegnare abiti per le donne. L'abbiamo incontrata a Londra per voi!
Ogni fashion week ha i suoi appuntamenti fissi e uno di quella londinese, che si è conclusa da qualche settimana, è con Alexa Chung, che, per la seconda volta, ha presentato la sua collezione in passerella.
Modella, socialite, cover girl, it girl, Alexa ha vissuto tre vite prima di approdare nella dimensione che più la rappresenta e più le piace, quella di stilista.
Una giovane donna con un grande amore per la moda, che interpreta attraverso una visione personale e intima e la necessità inversamente proporzionale di esprimerla e mostrarla al mondo.
(Credits: Alexa Chung)
Noi l’abbiamo incontrata in occasione della sua sfilata “Off the grid”, letteralmente “Non raggiungibile”, ambientata in un bunker sotterraneo (senza campo appunto!) decorato con alberi, muschi e un sottofondo di canti di uccellini, interamente curato da Camille Bidault-Waddington che ha dato vita alla visione di Alexa.
Cosa ha ispirato la collezione autunno inverno 2019 - 2020?
Tutto è iniziato durante un viaggio nel Big Sur in California che è stato per me una tregua creativa, un’opportunità di riflessione e ispirazione. La vastità della costa occidentale e della natura che mi circondava mi ha spinto verso parallelismi con i paesaggi urbani in Giappone.
Da questa visione ha preso piede l’idea concreta di donne, donne che corrono, che fuggono da qualcosa o qualcuno ma sentendosi tutt’un tratto forti perché unite. C’è certamente una forma di "durezza" nella collezione, che è un territorio inesplorato per il mio marchio, durezza legata però alla resistenza piuttosto che all’aggressività.
(Credits: Alexa Chung)
Cosa ti ha motivato a creare il tuo marchio?
Dopo aver trascorso oltre un decennio nel settore moda e aver collaborato con tanti brand, ho sentito la necessità di crearne uno tutto mio e fondare un’azienda in cui avessi il pieno controllo creativo. Nessuno è mai pronto alle difficoltà che porta un passo del genere. Ogni giorno presenta una nuova sfida e a volte può essere incredibilmente estenuante ma la realtà è che non mi sembra vero di avere un marchio che ha il mio nome e non riesco a smettere di camminare sulle nuvole!
Qual è la più grande soddisfazione lavorativa che hai avuto con il tuo brand fino ad ora?
Certamente la sfilata autunno inverno 19-20 appena presentata alla London Fashion Week. È la nostra decima collezione, ma è sicuramente quella di cui, ad oggi, sono più fiera. Vederla è stato uno di quei momenti in cui tutto si è riunito come immaginavo, in cui tutto ha senso e per cui vale davvero la pena.
Come descriveresti il tuo stile in tre parole?
Classico, ribelle e… divertente!
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