ANTIPODIUM: INTERVISTA A GEOFFREY J. FINCH
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Lo stilista di Antipodium , Geoffrey J. Finch, ci accoglie nel suo studio durante un'insolita mattina soleggiata. Musica indie-rock risuona nel piccolo atelier nell'East End londinese e nell'aria aleggia la leggera fragranza di un olio essenziale chiamato “essenza creativa”, in perfetto tono con l'ambiente che ci circonda. Tutto l'universo legato al suo marchio è presente tra queste 4 mura, a parte la co-fondatrice Ashe Peacock che è in giro con la collezione invernale ed il manager della produzione, che è in visita presso una fabbrica manifatturiera in Cina. Il marchio Antipodium è l'espressione tipica della nuova generazione di designer londinesi che sta colonizzando quella che un tempo era una zona degradata della città (Hackney, Shoreditch, Brick Lane) e che invece sta rifiorendo grazie proprio alla creatività di artisti che vi ci sono trasferiti e che l'hanno scelta come sede per i loro progetti. Piccoli marchi gestiti da un pugno di individui appassionati che seguono da vicino tutte le fasi della lavorazione, vendita e promozione.
Antipodium è stato fondato nel 2003 da Geoffrey che dal desolato deserto australiano si trasferisce a Londra e finalmente decide di intraprendere la carriere di stilista, un progetto a lungo rimandato, tra sogni da architetto presto accantonati ed esperienze da venditore di fotocopiatrici per tele-marketing. I suoi vestiti conquistano rapidamente le it-girls della scena underground ed alternativa di Londra, come le sorelle Geldof ed Alexa Chung, che diventerà testimonial del marchio nel 2008. I punti forti sono il prezzo, contenuto, e uno stile sobrio e portabile, ma con dettagli più insoliti celati nelle fantasie e stampe dei tessuti. Ma anche la storia dietro ogni collezione, sempre a tema e con relativa playlist musicale, ogni capo ha persino un suo nome attentamente scelto. Notato agli inizi dai buyer del grande magazzino londinese Liberty, sempre all'avanguardia, la collezione è stata appena acquistata da Barney's, tempio del lusso di New York. In Italia è invece disponibile su Asos.
Ti consideri uno stilista di successo?
Direi più che più che uno stilista di successo, sono uno stilista soddisfatto. Soddisfatto del lavoro che insieme al mio team siamo riusciti a realizzare in un ambiente così competitivo e in tempo di crisi.
Perché hai deciso di basare il tuo marchio a Londra?
Sono cresciuto in una area rurale dell'Australia, molto isolata. Quando sono arrivato a Londra, dopo una prima impressione negativa, ne sono rimasto stregato tanto da rimanerci.
Che cosa ti ha colpito di Londra?
Il mix di culture impossibile da trovare in Australia, qui non è necessario viaggiare per scoprire il mondo perché è a portata di mano. Forse è per questo che sono sette anni che non viaggio!
Ho visitato poco anche la Gran Bretagna, nonostante viva qui.
Che ne pensi della moda inglese?
E' incredibile. L'individualità e l'eccentricità sono enormemente valorizzate.
Qui ci si sente liberi di sperimentare. Per darvi un'idea, ricordo ancora quella volta che sono andato ad un party al Bistrotheque indossando calze in pizzo bianche, un lungo gilet e una giacca da smoking!
Di recente hai incontrato la Regina, che ne pensi dello stile della famiglia reale?
La Regina è così moderna rispetto al resto degli altri membri e capisco perché abbia sposato il Duca d'Edimburgo, è estremamente affascinante ed ha un'aria possente e solenne.
Se potessi cambiare il look ad uno dei membri della famiglia reale, chi sceglieresti?
Mi piacerebbe moltissimo poter lavorare con la Principessa Anna, chissà quali meraviglie ha nel suo armadio con il suo passato da campionessa equestre ed il suo tipico english country style. Ed anche con Sarah Ferguson, vorrei che tornasse ad indossare di più i fiocchi, come usava fare negli anni '80.
Per l'ultima sfilata, la scelta dei modelli è stata insolita, quale la motivazione?
La storia che tentavamo di raccontare con quella collezione era ispirata alla famiglia, abbiamo quindi cercato di ricreare un nucleo familiare attraverso la scelta dei modelli, con uomini di mezza età e donne mature, come la bellissima Daphne Self, che ha 85 anni. Inoltre, abbiamo scoperto che i nostri capi non sono acquistati solo dalle giovanissime, quindi abbiamo deciso di puntare e rappresentare anche a quella fascia di mercato. Molti dei capi poi sono anche unisex, per questo ha sfilato per noi il modello androgino Andrej Pejic.
Chi vorresti vedere vestito in Antipodium?
La cantante americana di musica country Dolly Parton, l'attrice Mia Wasikowska, Ryan Gosling, e Miss Piggy dei Muppets!
L'ispirazione per la prossima collezione A/I?
So ascoltando l'album delle Veronica Falls, e la canzone “Found love in a graveyard” mi ha colpito molto, vediamo dove mi porterà.
Quali sono gli artisti che ti influenzano maggiormente?
Helmut Lang, Karl Lagerfeld, Diane Arbus e David Hockney.
Dopo molte collaborazioni (Urban Outfitters, Sportsgirl), con chi vorresti lavorare?
Mi piacerebbe poter collaborare con un marchio di diamanti! L'idea di unire le mie creazioni, dallo stile street wear e basico con il lusso estremo mi affascina molto.
Che cosa riserba il futuro per Antipodium?
Una collaborazione molto molto interessante di cui ancora non posso parlare, il nostro nuovo sito di e-commerce ed una boutique monomarca.
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