Ore 10:00. Al terzo giorno possiamo dirlo senza paura di essere smentite che Milano per questa Settimana della Moda ci ha regalato un cielo che sa essere primavera, speranza, leggerezza, casa. Come casa sa essere sempre Missoni. Quella caotica, affollata che si riunisce intorno ad una tavola in maniera disordinata a fare quello che una famiglia deve fare: sostenere. Mentre sfila una donna femminile ma senza esasperazioni che sopra il mini dress in maglina butta il maxi cappotto. Consapevole, oltre che bellissima, come Eva Herzigova che chiude la sfilata e a cui vorrei solo dire: insegnaci la vita.
Ore 11:30. Anche oggi poche certezze ma la distanza incolmabile e irta di traffico e cantieri tra una sfilata e l’altra rimane una di queste. E così ci ritroviamo, non si sa bene come, in una scatola rosa di velluto dove Sportmax manda in scena la sua donna. Super sexy con spacchi vertiginosi ben al di là dell’immaginazione, giacche dai volumi ampi che si stringono in vita a segnare la figura, oltre che l’andatura, e mini guantini rosso-aranciato a confermare uno dei prossimi trend. Io ho amato tutto tantissimo.
Ore 13:20. Ventinove piani di ascensore vuol dire avere il tempo di fare un check al look e ripassare il burrocacao, il mio mai senza nella vita, prima di ritrovarsi a contemplare Milano nella sua fierezza. E la collezione di Sergio Rossi firmata da Evangelie Smyrniotaki che ci suggerisce solo una cosa: torneremo a ballare. E quel giorno ci faremo trovare pronti.
Ore 14:30. Ho voglia di gelato, nel dubbio. E di un paio di camicie gitane by Etro.
Ore 15:00. Nel caso non lo sapeste oggi è il Gucci Day. Quando Via Mecenate diventa il place to be di questa città e orde di groupie si accalcano al di là della strada per vedere cosa la mente del direttore creativo Alessandro Michele avrà pensato questa volta. E se le collaborazioni tra brand non sono nuove in pochi si sarebbero aspettati il sodalizio tra Gucci e Adidas che è andato in passerella oggi. Sotto gli occhi di Rihanna, del suo bellissimo pancione e di A$AP Rocky. Imperversano così gli anni ‘70 e mi permetto di dire anche i novanta per chi è stata una liceale in quel periodo. Un’attitudine sportiva che si percepisce nel fit degli abiti. E una definitiva apertura al mondo dell’urbanwear, sempre più certi che la moda come la vita siano lì fuori. Grazie Alessandro.
Ore 17:00. Ho ancora voglia di gelato quindi direi che un cono stracciatella e lampone e panna sia doveroso.
Ore 17:25. Nella cornice della sede di Via Mascagni, con una bellissima vista sul verde la sempre chic Manuela Mariotti mi presenta la nuova collezione di Seafarer. Di cui sono fan visti i perfetti cut dei pantaloni, a zampa quel tanto che serve per nasconderci il tacco. E aggiungerci uno dei loro iconici blazer blu che sembrano usciti dalla Marina Militare. E forse lo sono.
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