Lo stile chic senza tempo

Completi classici, linee sartoriali e nuance sobrie: vi sveliamo il segreto per uno stile che non conosce tendenze
Completi sartoriali, tinte sobrie e layering sofisticato: nel nuovo servizio fotografico troverete l'ispirazione giusta per uno stile chic e senza tempo, che non conosce tendenze e riconosce un'unica parola d'ordine, la classe.
Dai tacchi alti alle mantelle calde in lana, dalla gonna plissé ai cappotti en pendant con i pantaloni a palazzo, senza dimenticare camicie dal gusto retrò e completi dal taglio maschile. Lasciatevi ispirare per la fine dell'inverno e per l'inizio del nuovo anno.
Perché, proprio come diceva Mademoiselle Gabrielle Coco Chanel: la moda passa, lo stile resta.
The effortless chic
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Fotografia: Timothy Smith
Moda: Erin McSherry
© Riproduzione riservata
Chanel Dakar, la collezione scattata al Resort Al Forte

Una villa ottocentesca a Forte Dei Marmi diventa lo sfondo di un esclusivo servizio editoriale. Protagonisti gli abiti e gli accessori della collezione Métiers d'Art di Chanel - arrivata ora nei negozi - che ha sfilato a dicembre a Dakar iniziando un dialogo a lungo termine tra gli Atelier della Maison francese e gli artisti della città senegalese.
Gli anni 70, simbolo di libertà, fantasia ed energica trasgressione, riecheggiano nelle linee scivolate e allungate dei pantaloni a zampa e nei motivi geometrici, nelle fantasie dei colori e nell'abbondanza di gioielli e accessori. Ma anche nelle scarpe con platform esagerato e nelle tonalità calde e piene.
I richiami floreali cari al brand si alternano alle lavorazioni preziose dei pizzi che celebrano il savoir-faire degli Atelier situati tra Parigi e porte d'Aubervilliers, ben undici laboratori che creano la magia degli show Métiers D'Art dal 2002.
I cappotti sono lunghi e dritti e si indossano con una t-shirt all'apparenza semplice, ma che a uno sguardo attento mostra tutta la sua unicità: fiori applicati sulla inconfondibile doppia C resa ancora più speciale.
E ancora torna il pizzo in un lungo abito bianco see-through con balze e ricami, perfetto per respirare l'aria di vacanze e estate del Resort Al Forte.
Credits:
Foto: Simone Falcetta
Styling: Carlotta Marioni
Mua: Gianandrea Ghiardello National Make-Up Artist Chanel using Les Beiges
Hair: Maurizio Kulpherk @Etoile Management
© Riproduzione riservata
Le diverse anime di Cosmo

A qualche giorno dall'uscita del suo album Cosmotronic incontriamo Marco Jacopo Bianchi in arte Cosmo. Scoprite le foto esclusive e l'intervista di Sabrina Patilli
Cosmo è tante cose: un cantante e un musicista, ma anche un dj e un producer.
Le sue anime, all’apparenza contrastanti, convivono nel nuovo disco uscito il 12 gennaio, Cosmotronic: un doppio album con cui l’artista di Ivrea voleva stupire l’ascoltatore.
Obiettivo centrato in pieno. Abbiamo voluto conoscerlo meglio attraverso il nostro shooting e con l’intervista, dove è emersa la sua necessità di avere chiaro in testa il messaggio da comunicare, in ogni aspetto del progetto.
Cosmo
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Cosmotronic sta facendo parlare molto di sé in questi giorni…
Sono contento. Mi dicono di averlo trovato inaspettato, incredibile.
Tu volevi fare qualcosa di incredibile?
Sì, avevo in testa di fare qualcosa che fosse fuori dagli schemi, ma anche elementare, perché per me l’importante è sempre stato comunicare qualcosa alle persone.
L’album è diviso in due parti, che però forse non sono così distanti l’una dall’altra. È così?
Non volevo che le due cose fossero recepite come due pianeti distanti: il secondo disco, solo suonato, non è un esercizio di stile, ma un modo di scrittura differente. Io non sono solo un cantante, ho un’identità meno scontata, più ricca. Cosmo è un’entità multiforme e volevo che si vedesse.
Eppure ho letto che non ti piace definirti sperimentale…
Non mi interessa fare un disco per me, o per i miei amici. Sarebbe noioso. A me piace empatizzare con gli altri, comunicare, che è un termine che uso spesso.
Prima di diventare Cosmo eri professore. Come riuscivi a gestire queste due vite, da una parte insegnante, dall’altra musicista?
Vero. Insegnavo storia e italiano in una classe abbastanza turbolenta. Capitava che nel fine settimana fossi in tour con il gruppo con cui suonavo, i Drink to me, e poi il lunedì mattina mi trovassi in classe. A pezzi. Agli studenti non ho mai detto niente, poi l’hanno scoperto e, anziché ascoltarmi, volevano che cantassi canzoni.
Il disco è pieno di riferimenti alla tua vita, soprattutto famigliare…
Ma non sono espliciti. Il fatto è che io lavoro in maniera molto intima ai miei dischi: ho uno studio in casa, a Ivrea, e per forza tutta quella roba ci entra dentro. È spontaneo, alla fine parlo di quello che mi circonda.
Il fatto di esporti così tanto ti fa un po’ paura?
Prima sì. Mi sentivo quasi nudo. Ora sono a mio agio nel farlo ed è bello che dall’altra parte si percepisca autenticità, che poi è una parola che detesto.
Che importanza dai all’immagine nella tua musica?
Ho iniziato a dare peso all’immagine solo di recente. Ho sempre pensato di più a comprare strumenti che vestiti. Prima doveva quadrare la musica, poi c’era tutto il resto. Mi sono reso conto, però, che in un live devi curare l’aspetto visivo, fa parte di quello che vuoi comunicare, non puoi non pensarci.
Cosa intendi per moda?
La moda per me è un qualcosa di inatteso, di eccentrico. Qualcosa che rompe il quotidiano. È questa la parte che mi interessa.
È vero che ti piace la trap italiana?
Sì, molto. Mi piace lo stile di Sick Luke della Dark Polo Gang, Charlie Charles ma anche Ghali, Sferaebbasta, Achille Lauro. Una collaborazione con qualcuno di loro sarebbe interessante, soprattutto perché hanno un modo di lavorare diverso dal mio.
Il 21 febbraio partirà il tuo tour europeo, che poi dal 17 marzo continuerà in giro per l’Italia. Cosa dobbiamo aspettarci?
Ci saranno le mie canzoni, ma farò dal vivo anche le parti non cantate. Il live avrà anche la sua parte clubbing con una serie di ospiti, tra cui dj, produttori. Sarà un mini festival di musica elettronica, entri la sera ed esci fuori a tarda notte.
Words by Sabrina Patilli
Production: Sara Moschini
Fotografia: Marco Mezzani - Slapstudio
Moda: Francesca Crippa
Grooming: Vanessa Geraci
Thanks to Università degli Studi di Milano Bicocca
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Monday Escape: iniziare il 2018 con stile

Prima di tornare alla vita di tutti i giorni: un nuovo servizio fotografico per scoprire le tendenze del nuovo anno
Il lunedì è il giorno più detestato dell'intera settimana, specialmente quando corrisponde al rientro dopo le vacanze. Ecco perché abbiamo deciso di farvi sognare ancora un po' con un nuovo servizio fotografico che immortala la fuga di tre ragazze a bordo di un pulmino, tra autolavaggio, campi di grano e la voglia di restare con la testa tra le nuvole ancora per un po'.
Sfogliate l'editoriale e lasciatevi ispirare dalle tendenze per l'inverno 2018. Se aggiungerete un tocco di colore ai vostri look, anche l'ufficio non sarà più quel posto noioso e il rientro si trasformerà in una nuova festa.
Parola nostra.
Monday Escape
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Fotografia: Guglielmo Profeti
Styling: Thais Montessori Brandao
Stylist assistant: Yasmin Maiara Leite de Melo
Make up e hair: Serena Congiu
Modelle: Dasha Maletina @ Monster Bronte telitha @ Next Hoda @ Next
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Inside & Outside: dress code da ufficio

Settembre è il mese dei buoni propositi. Sfogliate le immagini del nuovo servizio fotografico per trarre ispirazione
Dalla giacca oversize con linee maschili al completo bon ton composto da pull e gonna tubino, i look da sfoggiare in ufficio durante il periodo autunnale sono parecchie.
E a proposito della stagione imminente Autunno-Inverno 2017/18 , vi diamo nuove idee da cui prendere spunto per sperimentare con il vostro stile personale. Dentro e fuori dall'ufficio.
Sfogliate la gallery e lasciatevi ispirare.
Inside & Outside the office
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Fotografia: Sevda Albers @ Klaus Stiegemeyer
Moda: Kamilla Richter
Makeup and hair: Fee Steinvorth @ Nina Klein
Setdesign: Boris Zbikowski @ Nina Klein
Modella: Annie Walter @ Girlsclub Management
Assistente alla fotografia: Arnaud Korenke
Assistente stylist: Laura-Maria Wulff
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