Twitch: una sola piattaforma per molti interessi
«Da bambina sognavo di condurre un talk show». Per chi come Virginia Gambatesa, 31 anni, sperava di diventare come Alessia Marcuzzi o Fiorello, Twitch ha rappresentato l’avverarsi di un sogno: ogni giorno appare in diretta sulla piattaforma streaming per chiacchierare delle sue passioni con il nickname di Kafkanya (nato dall’amore per Franz Kafka).
«Parlo di videogiochi e cucina, pittura e cinema, insomma del mio mondo, a un pubblico di ragazzi che in media hanno 25 anni». Per gli under 35, Twitch ha sostituito non solo la tv generalista ma rosicchia pubblico a YouTube con un vero palinsesto di programmi dove ogni conduttore, in diretta anche per ore, si mette in gioco con la stessa spontaneità che avrebbe parlando tra amici. Nata nel 2011 per gli appassionati di videogiochi, la piattaforma è cresciuta dando spazio a molti altri interessi, dalla musica al cinema, dallo sport alla cronaca, attirando anche assi dei social come Fedez e Chiara Ferragni.
«Il motivo per cui spacca è l’interazione con il pubblico attraverso le chat: nessun altro canale offre un riscontro immediato di cosa piaccia agli spettatori e questo finisce per orientare il contenuto stesso di ogni live» spiega Jody Cecchetto, 27enne noto su Twitch come JodyJDC (nella foto sopra).
Figlio del pioniere radiofonico Claudio e speaker di RTL 102.5, è approdato sulla piattaforma dopo TikTok e Youtube dove conduce, fra l’altro, il programma “Fuori onda” di Amazon Music. «Ma chiacchiero anche di attualità e curiosità varie. Il mio canale è una valvola di sfogo personale, ma affianco spesso anche un amico che fa intrattenimento, GrenBaud (all’anagrafe Simone Buratti, ndr): insieme scherziamo su argomenti leggeri».
È stato l’imprenditore americano Justin Kan che, nel 2007, ha pensato di riprendere la propria vita in diretta sul canale Justin.tv. «Ho copiato il film “EdTv” di Ron Howard, dove Matthew McConaughey veniva ripreso 24 ore su 24» ha raccontato. Il “lifecasting” è diventato un fenomeno e l’azienda, ribattezzata Twitch, è stata venduta nel 2014 ad Amazon per 970 milioni di dollari: oggi ha una media giornaliera di 2 milioni e mezzo di spettatori e ha totalizzato 8 miliardi di ore di diretta.
E anche se i videogiochi che ne hanno trainato il successo la fanno ancora da padrone, il ventaglio di programmi è sempre più ricco e comprende dirette dedicate a eventi come la notte degli Oscar.
Tra i volti in ascesa: Bryan Ronzani detto Bryan Box conduce un vero late show con musica dal vivo, Ivan Grieco approfondisce la politica mentre la giornalista e aspirante criminologa Francesca Bugamelli, alias Bugalalla (nella foto sopra), parla di delitti e cronaca, e ha seguito fra l’altro il processo legato al divorzio di Johnny Depp e Amber Heard: «Le udienze ci hanno aperto gli occhi sulle relazioni tossiche, che non riguardano solo i personaggi celebri ma tante altre persone» racconta lei, 30enne giornalista e aspirante criminologa. «Per il momento il pubblico si è schierato dalla parte di Depp ma vedremo che accadrà quando parlerà l’attrice. Mi occupo di molti altri casi di cronaca nera, scegliendoli anche su richiesta del pubblico. Compresi i femminicidi, per sottolineare l’importanza dell’educazione sentimentale».
Inutile dire che si sono affacciati sul canale anche personaggi famosi, da Fedez che qui si chiama Zedef, all’ex calciatore Bobo Vieri (ChristianVieriOfficial) che con ex colleghi come Antonio Cassano e Daniele Adani segue l’attualità calcistica, tra battute e commenti al vetriolo: «L’importante è essere se stessi ed esprimere pareri anche provocatori, senza offendere nessuno» spiega il 48enne ex attaccante. La spontaneità paga anche in termini di business. «Anche se ognuno sfrutta le proprie doti naturali, alla lunga è inevitabile individuare delle strategie produttive» continua Cecchetto. Non è solo un passatempo per chi fa dirette di sei ore al giorno come Kafkanya: «Sono arrivata perfino a 17 ore» ride lei. «Noi nerd che amiamo cinema, manga o serie tv amiamo scambiarci pareri e imparare cose nuove gli uni dagli altri».
L’obiettivo è anche attirare sempre più follower per poter guadagnare di più. «La fonte attuale di reddito sono gli abbonamenti mensili offerti agli spettatori da ogni canale, circa 4 euro, divisi al 50 per cento con Twitch con percentuali in crescita per chi ha più seguaci. «Il mio amico Dario Moccia (scrittore e appassionato di fumetti con 361mila follower, ndr) è arrivato a 22mila abbonamenti» spiega Cecchetto. «Poi ci sono gli introiti delle pubblicità che accetti nella tua live e i regali fatti in chat dagli utenti». Disposti a pagare più del richiesto per amore di quel programma. «Il più generoso che ho ricevuto è stato di 500 euro» dice Kafkanya. «Quando ho iniziato non pensavo diventasse un vero lavoro, che oggi mi permette di vivere a Milano senza problemi economici. Se ci saranno altri sviluppi, vedremo». Molti sicuramente sperano che Twitch possa essere una rampa di lancio come YouTube è stato per molti (per esempio, il comico Frank Matano). «Mio padre sostiene che la piattaforma stia scrivendo una nuova pagina dell’intrattenimento» conclude Cecchetto. «E io stesso mi chiedo perché si facciano ancora sondaggi per conoscere ascoltatori radio o spettatori tv quando su Twitch puoi conoscerne i gusti in tempo reale. Non mi stupirei se, fra tra dieci anni, potremo accendere qualsiasi canale della tivù e chattare con i conduttori di tutti i programmi».
Testi di Marco Consoli e Valeria Vignale
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