Tredici Pietro: «Sono il Morandi che fa rap»
Profondamente riflessivo, ma anche ironico e spiazzante. Tredici Pietro (all’anagrafe Pietro Morandi) ha 25 anni ed è uno dei rapper più curiosi della nuova generazione dell’hip hop italiano.
Quarto figlio del Gianni nazionale, che co-presenterà la prossima edizione di Sanremo, ha un gran bisogno di raccontarsi esattamente così com’è. Come dimostra il suo nuovo singolo Guardami le spalle nel quale, con un sound deciso, dà spazio al suo lato introspettivo.
Come è stata la sua infanzia?
«Ero un bambino molto vivace e rumoroso. Ci tengo a dire, però, che mia madre (Anna Dan, ndr) mi ha sempre riconosciuto il merito di non aver mai rotto niente in casa. Ricordo che a scuola avevo problemi con la condotta: volevo farmi notare».
Il suo primo ricordo legato alla musica?
«Quando ho preso per la prima volta in mano una chitarra. Avevo 5 anni e piangevo tantissimo perché mi facevano male le dita».
Suo padre è un’icona del nostro Paese. Le sarà capitato di trovarsi personaggi celebri in giro per casa.
«Sì, una volta è comparso Adriano Celentano in sala. La sua presenza mi aveva davvero emozionato. Avevo capito in un istante di essere di fronte a una vera superstar».
Ha sempre desiderato lavorare nella musica? O ha avuto dei “piani B”?
«Amo la musica da sempre. Però da piccolo sognavo anche di diventare telecronista sportivo. Ma le ragazze amavano di più la musica».
È vero che ha pubblicato i suoi primi brani senza che nessuno in famiglia sapesse nulla? Come mai?
«Sì. L’ho fatto perché non volevo uscire come “il figlio di”. Volevo provarci senza che ci fosse il mio cognome collegato. Se uno vuole fare musica ha bisogno di esprimersi e, quindi, deve essere libero. Ho sempre fatto le cose a modo mio».
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Testo di Giovanni Ferrari
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