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Spogliati, ti vestiamo noi

Spogliati, ti vestiamo noi

foto di Silvia Grilli Silvia Grilli — 11 Gennaio 2013

A Barcellona la catena di negozi Desigual ha aperto i saldi con lo slogan “Spogliati, ti vestiamo noi” e una folla di ragazzi in mutande è entrata nuda ed è uscita vestita.

Silvia Grilli

A Barcellona la catena di negozi Desigual ha aperto i saldi con lo slogan “Spogliati, ti vestiamo noi” e una folla di ragazzi in mutande è entrata nuda ed è uscita vestita.
I primi 100 si sono fatti il guardaroba gratis, gli altri a poco prezzo, scene di gioia hanno accompagnato questo shopping senza sensi di colpa, idea di marketing in tempi di crisi.

Io l’euforia liberatoria degli acquisti l’ho sentita come un’ondata travolgente la domenica dell’Epifania in corso Vittorio Emanuele a Milano.
Le vetrine esibivano colori anticrisi arancio e verde. La gente faceva le vasche in una babele d’accenti, facce e nazionalità, eppure aveva una lingua comune, quella dei sacchetti griffati che teneva in mano: Tod’s, Dolce & Gabbana, Gap, Banana Republic, Intimissimi, marchi del lusso, grandi catene, intimo, accessori.

C’era nell’aria della dolce mattina di festa 
la sfrontatezza del dimenticare la crisi e dichiarare a piena voce: «Sì, ho comprato! Non rinuncio più». Ode allo shopping che ci fa sentire sexy, e a quei vestiti nuovi che, appena li mettiamo, sembrano aprirci nuovi orizzonti di possibilità.

Ho respirato l’energia, sono entrata in un negozio e ho comprato.
Non sono riuscita ad aspettare. Ho messo il vestito vecchio in borsa e indossato immediatamente quello nuovo, sicura che così la giornata sarebbe stata più smagliante.

© Riproduzione riservata

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