Sophie Auster: «Bisogna trovare sempre le parole giuste»
Sophie Auster è la figlia di due autori da bestseller, ma invece di scrivere libri ha preferito le canzoni. E a Grazia parla del segreto di famiglia che ha reso possibile realizzare il suo sogno
Con una madre scrittrice, Siri Hustvedt, e un padre autore di bestseller e regista, Paul Auster, le probabilità che l’erede diventasse un’artista erano altissime. Ventotto anni, newyorkese, Sophie Auster ha debuttato come attrice a 11 anni
nel film Lulu on the Bridge (diretto dal padre), ma ora è una cantautrice di talento e una it girl. «Ho messo da parte il cinema per dedicarmi alla musica, la mia passione, e alla moda», spiega, anticipando un progetto con il marchio Tod’s. Intanto ha pubblicato il suo terzo album Dogs and Men (Sony Music) e la attende un tour mondiale.
Lei firma tutti i testi delle sue canzoni: non teme il confronto con i suoi genitori, considerati maestri di scrittura?
«No, ma sento lo stesso la pressione. Non ho il problema di dimostrarmi alla loro altezza, ma un’ossessione per il perfezionismo che mi condiziona molto».
Chiede mai la loro opinione?
«Di continuo, sarei una sciocca a non approfittarne. Ogni volta che mi fanno i complimenti per un brano, tocco
il cielo con un dito».
Quando è successo l’ultima volta?
«Con la canzone Bad Manners. A mio padre è piaciuta da matti».
E sua madre che cosa le dice?
«Se c’è una lezione che ho imparato da lei, è andare subito al sodo, quando racconto le mie storie in musica. Mi ha insegnato a essere essenziale».
Anche nel look?
«Sì, adoro lo stile androgino. A un abito preferisco pantaloni dal taglio rigoroso e una camicia classica. Il mio modello di eleganza è l’attrice Katharine Hepburn».
Dogs and men (Sony Music), Sophie Auster.
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