Siamo tutte messicane
Ieri sono venute cinque giornaliste di Grazia a chiedermi di fare uno stage a Città del Messico. Penserete: «Ovvio. Là troveranno sole, mare, libertà». In parte è così.
Ieri sono venute cinque giornaliste di Grazia a chiedermi di fare uno stage a Città del Messico. Penserete: «Ovvio. Là troveranno sole, mare, libertà».
In parte è così. Ma in gran parte i motivi sono questo giornale e questo network. Perché Grazia questa settimana è arrivata anche in Messico e lo dico con orgoglio: siamo 23 edizioni.
Non abbiamo fatto in tempo a scriverlo sulla copertina, perché è stata chiusa prima della notizia, ma siamo 23! Nessun altro giornale italiano può vantare un record mondiale così.
Dopo la Gran Bretagna, la Francia, la Germania, la Russia, la Cina, la Corea, l’India, l’Olanda, la Spagna, la Slovenia, la Thailandia, la Serbia, il Sudafrica, il Bahrain, la Bosnia-Erzegovina, la Bulgaria, la Croazia, l’Indonesia, la Macedonia, la Polonia, e Grazia Middle East, ora siamo sbarcati in AMERICA.
Era il 2004, quando nacque la prima edizione estera, quella bulgara e nel 2005 debuttò l’inglese. In Gran Bretagna avvenne un fatto sorprendente. Il nostro magazine dal nome italiano sbaragliò i concorrenti, creando uno straordinario nuovo pubblico di lettrici. Sì, perché noi siamo NOI, con le nostre icone, le nostre storie, la nostra moda. Ora anche in America. Cheers.
Il nostro sogno vola più in alto.
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