Se questa è una madre
Una mamma dovrebbe essere la persona di cui ti fidi di più, che vuole solo il tuo bene, che mai ti farà del male. Lunedì primo dicembre, quando ho mandato in tipografia l’editoriale dello scorso numero di Grazia, Veronica Panarello, la madre di Loris Stival, 8 anni, appariva una donna distrutta per la morte del proprio bambino.
Una mamma dovrebbe essere la persona di cui ti fidi di più, che vuole solo il tuo bene, che mai ti farà del male. Lunedì primo dicembre, quando ho mandato in tipografia l’editoriale dello scorso numero di Grazia, Veronica Panarello, la madre di Loris Stival, 8 anni, appariva una donna distrutta per la morte del proprio bambino.
Una settimana dopo, oggi, martedì 9 dicembre, è accusata di aver ucciso il figlio nel modo più crudele: bloccandogli i polsi con fascette di plastica da elettricista, strangolandolo con un’uguale fascetta e gettandolo ancora vivo in un canale, cercando poi di depistare le indagini. 42 telecamere sparse per il suo paese in provincia di Ragusa hanno smentito la versione dei fatti fornita dalla venticinquenne. Eppure per una settimana ho sperato che non venisse incolpata. Sarebbe un crimine più atroce di quello di Cogne. Qui non si tratterebbe di un impeto. Questa sarebbe una lucida esecuzione di ferocia inaudita senza alcun segno di umana pietà, una mamma che si sarebbe spinta fino a occultare il cadavere di suo figlio gettandolo via come un giocattolo rotto poi, con l’intento di salvare se stessa, avrebbe depistato le indagini.
Oggi, dopo aver accompagnato all’asilo mia figlia, mentre scrivo in preda all’emozione riesco solo a pensare all’inferno che ha vissuto quel povero bambino, e al suo fratellino che resta.
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