Che guaio, questa settimana non trovo il tema “giusto” per il mio editoriale. Di solito è come un flash: mi arriva in testa - perché ho letto, visto, sentito qualcosa - il tempo di pensarci e comincio a scrivere.
Questa volta, invece, non so perché, mi aggiro come un’anima in pena chiedendo spunti a tutti. E nulla mi convince. Tiziana, il caporedattore, mi invita a scrivere dei saldi. Il suo problema, mi racconta, è che lei entra in un negozio, si avventa come una forsennata sui vestiti, arriva alla cassa con le braccia cariche e lì capisce di avere sbagliato, nell’ordine: taglia, colore, forma... Molla tutto e se ne va.
Un caso interessante, non c’è che dire, ma il tema non mi prende: quest’anno, per i motivi più vari, non ho frequentato e quindi, non avendo sperimentato di persona, non mi vengono idee, non sono coinvolta. Però, se viceversa il tema vi appassiona, potete sempre seguire le peripezie di Tiziana, che si è impegnata a scriverle su “Il blog di redazione”.
A proposito, questa sì che è una novità: da questa settimana, nel nostro sito, tutti i giornalisti di «Grazia» vi racconteranno in diretta retroscena, commenti, fuori onda delle nostre interviste, e più in generale del nostro lavoro. «Potresti fare l’editoriale sul blog», tenta Piero, che ne è il responsabile e tira acqua al suo mulino. Peccato che tutto quello che avevo da dire l’ho già detto qui e il bello sarà leggerne direttamente su Grazia.it.
«Scrivi del convegno di Grazia International» mi consiglia Nicoletta, il mio condirettore. In effetti è una buona proposta: questa settimana arriveranno a Milano i direttori delle 16 edizioni del network e per due giorni ragioneremo insieme di cosa pensano, desiderano, vivono le donne del mondo.
È affascinante e io sono letteralmente entusiasta all’idea: ma come faccio a raccontarvi prima quello che succederà? Mi impegno fin d’ora a relazionarvi tutto, con il cuore e nel dettaglio, ma dopo avere vissuto gli incontri, i dibattiti, i confronti. Giusto, no? Mentre sto ancora scervellandomi su quale tema affrontare, mi arriva una mail odiosa di un signore odioso che mi chiede di commentare la notizia della liberazione di Strauss-Kahn dopo “le minchiate” (testuale) che ho scritto.
Vado a rileggere l’editoriale in cui ho parlato di lui e di Schwarzenegger. Confermo parola per parola le mie perplessità sui soggetti e l’unico commento che mi viene è: il mondo è pieno di gentiluomini e il signore che mi ha scritto ne è un perfetto rappresentante... In realtà l’unico argomento di cui avrei voglia di parlarvi è il mio cane Rocco (più conosco gli uomini, ecc. ecc.), che è in vacanza e mi manca tantissimo: il rientro a casa la sera, che di solito è una vera cerimonia di coccole, è di una tristezza desolante.
Ho provato a chiedere a mio figlio di impegnarsi un po’ di più, ma è un adolescente, oltre un generico ciao proprio non ce la fa. Però sto leggendo il libro di uno psicologo su come i cani ci insegnano ad amare. Il tempo di finirlo e ve ne parlo.
Pfui... anche questa volta ce l’ho fatta. Aspettando le vacanze.
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