Rocker come noi
È appena uscito il nuovo album di Ligabue, Mondovisione. In occasione del lancio, il rocker si è aperto: ha raccontato di sé e di suo padre, dispiaciuto di non avergli mai parlato abbastanza, di non averlo conosciuto a sufficienza.
È appena uscito il nuovo album di Ligabue, Mondovisione. In occasione del lancio, il rocker si è aperto: ha raccontato di sé e di suo padre, dispiaciuto di non avergli mai parlato abbastanza, di non averlo conosciuto a sufficienza.
Poi ha detto che «la famiglia è importante, anche se una frase così non rientra nello stereotipo del rocker». Ieri una collega mi ha confessato di non conoscere sua madre. «Da molti anni vivo in un’altra città, ma ora che sono una donna grande», ha detto, «mi è venuta la nostalgia di scoprire chi sia la mia mamma e cerco di tornare da lei appena posso».
Da bambina prima, da adolescente poi, io passavo interi pomeriggi a cercare di afferrare il passato dei miei genitori, prima che diventassero la mia mamma e il mio babbo. Frugavo tra le loro foto e i loro diari, li scoprivo belli e giovani, setacciavo indizi sulle loro vite precedenti, non ritenendo abbastanza interessanti le loro esistenze di genitori.
Cercavo in loro il seme dell’avventura che mi avrebbe spinto ad andare via di casa e cercarmi un futuro per realizzare me stessa. Poi, a un certo punto, ho sentito il bisogno di riappropriarmi della mia famiglia.
Quando è nata mia figlia, ho ritrovato mia madre. Come rocker, partiamo alla scoperta del mondo.
Ma poi, sempre, torniamo a casa.
© Riproduzione riservata
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