L’arrivo di un figlio ti rende più forte, più capace di affrontare le sfide belle e brutte della vita. La morte di un figlio deve essere un dolore che ti lascia incapace di continuare a vivere, credo.

L’arrivo di un figlio ti rende più forte, più capace di affrontare le sfide belle e brutte della vita. La morte di un figlio deve essere un dolore che ti lascia incapace di continuare a vivere, credo. Maura e Fulvio Gambirasio hanno perso Yara, seviziata e uccisa da un assassino privo di qualsiasi umana pietà. Per quattro anni hanno evitato di strillare il proprio dolore sui media, non hanno preteso di avere a qualsiasi costo un colpevole su cui vendicarsi e placare il dolore.
Anche ora che il presunto assassino è stato arrestato, parlano solo tramite il loro avvocato, che hanno ingaggiato appena due anni fa. Dichiarano di non conoscere Massimo Giuseppe Bossetti. Forse lo hanno visto in paese quando erano ragazzi, ma non hanno particolari opinioni. Non esultano, non invocano giustizia sommaria. Mostrano una dignità esemplare. Credo che la loro forza arrivi soprattutto da chi resta, i fratelli di Yara: la sorella maggiore Keba e i fratelli minori Natan e Gioele. Per dare agli altri tre figli una vita il più possibile tranquilla e la speranza di un futuro senza orrore, la madre e il padre praticano l’esercizio della normalità. Sanno che proprio adesso, mentre l’indagine li porta a fare i conti con la verità e con dettagli sempre più atroci, devono saper controllare il male con la serenità.
Per i figli che restano, dandoti la forza di continuare a vivere la bellezza della vita.
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