Non si può stare male per dimagrire

Combattono per anni con decine di chili in più e alla fine si sottopongono a complicate operazioni chirurgiche, che sperano risolutive. A volte, però, le cose vanno male. E si ritrovano a lottare per la vita. È successo ad Angela Iannotta, 28 anni, finita in rianimazione dopo due interventi di bypass gastrico. Aveva perso una cinquantina di chili, ma anche la salute, visto che subito dopo l’ultima operazione ha accusato febbre e dolori, fino ad arrivare alla setticemia che l’ha portata in terapia intensiva.
Non ce l’avevano fatta a causa delle complicanze dovute a interventi di riduzione dello stomaco Sabina Luciano, 40, morta in novembre, e Maria Soccorsa, 31, che ha perso la vita nel gennaio 2021 al Policlinico Riuniti di Foggia.
NEL 2021 LE PERSONE CHE IN ITALIA HANNO TENTATO DI RISOLVERE chirurgicamente il loro sovrappeso sono state 22.469, secondo i dati della Società italiana di Chirurgia dell’obesità e delle Malattie metaboliche, a fronte di circa quattro milioni e mezzo di persone in sovrappeso e a un milione e 300 mila di “grandi obesi”.
Ma quando è necessario ricorrere al bisturi?
«Dopo che i tentativi di cambiare stile di vita e alimentazione sono falliti e il sovrappeso diventa una vera malattia», spiega Marco Antonio Zappa, uno dei maggiori esperti di chirurgia laparoscopica in Italia, primario di Chirurgia generale al Fatebenefratelli-Sacco a Milano e presidente della Sicob. «La mortalità, in questi interventi, è uguale a quella delle altre operazioni all’addome; ma sono interventi complicati perché fatti su pazienti fragili, più esposti a complicanze post-operatorie, come gli infarti....»
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