Non è mai troppo presto per pensare alla pensione

Camilla Negri ha 34 anni ed è nata a Fontana Fredda di Cadeo, in provincia di Piacenza. Suo padre, negli Anni 80, ha avviato un’azienda di attrezzature per la ristorazione, un’attività che fin da bambina le ha dato un senso di rifiuto, perché vedeva i suoi genitori sempre in lotta con clienti, fornitori e banche, con il lavoro che assorbiva ogni energia, lasciando poco spazio alla vita familiare.
Dopo il liceo, incerta sul futuro, Camilla si iscrive a Scienze della comunicazione e inizia a guadagnare i primi soldi con qualche lavoretto. Sua madre, però, la sprona a risparmiarli anziché spenderli subito. «Mi consigliava di investirli, invece di usarli per le spese quotidiane». In quel momento, Camilla stava assimilando una lezione che avrebbe capito solo anni dopo: è proprio da giovani che bisogna pensare al futuro. «A 19 anni mi sembrava assurdo preoccuparmi della pensione. Oggi, a 34, tutto mi è molto più chiaro. Per questo ho due assicurazioni sulla vita e sulla salute e ho attivato diversi piani di accumulo».
Dopo la Laurea triennale, Camilla non vuole proseguire gli studi, ma fatica a trovare un lavoro soddisfacente. Così, decide di entrare nell’azienda di famiglia, iniziando dal basso. Oggi è responsabile marketing con un contratto a tempo indeterminato, ma la sua posizione è tutt’altro che semplice: «Quando c’è da fare lavoro extra ci devo essere, perché un giorno sarò io a portare avanti l’azienda». A differenza dei suoi genitori, però, nel suo futuro Camilla aspira a godersi la vita e per questo ha imparato l’importanza di agire presto. Pianificare le proprie risorse le permette di accumulare nel tempo una sicurezza economica solida e di investire con maggiore tranquillità. In questo modo, può guardare al domani con serenità senza rinunciare al presente.
Perché è importante programmare il futuro
RISPONDE DANIELA TRAVAGLINI, AGENZIA DI VASTO (CH)
Perché pensare da subito alla pensione?
«Con il cambiamento del sistema pensionistico, si stima che un o una trentenne dipendente di oggi potrebbe percepire come pensione in media anche il 60-70% dello stipendio attuale, contro l’80% delle generazioni passate. Per le donne, il dato è ancora più drammatico: gli ultimi dati Inps dicono che attualmente hanno pensioni inferiori del 39% rispetto ai maschi. E domani?».
Che cos’è una pensione integrativa?
«Potremmo definirla la somma che, una volta usciti dal lavoro, va a integrare mensilmente la pensione per dare una maggiore tranquillità finanziaria. Per ottenerla è necessario aderire a un Fondo pensione o a un Piano individuale pensionistico di tipo assicurativo (PIP): in entrambi i casi si versano periodicamente importi e il denaro accantonato viene investito, fino a che, al momento del pensionamento, il lavoratore può decidere di avere un capitale o una rendita mensile vitalizia. Rispetto agli strumenti di investimento, Fondi pensione e PIP danno vantaggi fiscali non indifferenti, che consentono di dedurre ogni anno dall’imponibile Irpef fino a 5.164,57 euro, andando così ad abbattere il montante su cui vengono calcolate le tasse da versare».
Come si mettono da parte i soldi per la pensione integrativa?
«Quando si parla di pensioni il tempo conta più del denaro: è cioè preferibile versare anche piccole somme, ma sin da subito, piuttosto che partire tardi e con grandi importi. Fondi pensione e Piani individuali pensionistici consentono di accantonare anche piccoli importi, con ottimi risultati. Per valutare quale soluzione sia la migliore ci si può rivolgere al proprio consulente finanziario assicurativo, che può offrire indicazioni personalizzate e strumenti su misura per pianificare al meglio il proprio futuro».
Testo di Annalisa Monfreda, co-fondatrice di Rame, rameplatform.com
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