Nazanin Boniadi: Nemmeno Ben Hur mi può fermare
Nel remake del celebre kolossal Nazanin Boniadi sarà la dolce schiava di cui s’innamora il protagonista. Ma nella vita l’attrice di origine iraniana ha sogni più ambiziosi: liberare le donne del suo Paese
Da bambina voleva fare l’attrice, ma i genitori sognavano per lei una carriera accademica. Così si è laureata in Biologia. A quel punto, Nazanin Boniadi, attrice anglo-iraniana, ha detto a suo padre: «Ti voglio bene, ma ora fammi recitare». Ci ha preso gusto, è diventata una star della serie Homeland e ha avuto anche una breve relazione con il divo americano Tom Cruise. Dal 29 settembre sarà al cinema accanto a Jack Houston per il nuovo Ben Hur, nei panni di Esther: «Una schiava con una grande forza interiore», spiega l’attrice.
Che cosa l’ha colpita del suo personaggio?
«La forza di volontà pazzesca e la capacità di resistere a ogni tormento».
Si è ispirata al kolossal del 1959?
«No, mi ha dato più spunti il romanzo originale. E questo nuovo Ben Hur riscrive una storia già epica di suo».
Come si è preparata per calarsi nei panni di Esther?
«Ho letto molto e guardato parecchi video. Interpretare un personaggio biblico è sempre stato un mio desiderio: credo molto nelle coincidenze che ti indicano quando sei sulla strada giusta».
Che tipo è il protagonista del film, Jack Houston?
«Un uomo bellissimo e di talento. È stato delicato e gentile anche nelle scene forti».
Dal 2009 è attivista per Amnesty International: di che cosa si occupa?
«Cerco di difendere i diritti umani e partecipo alle campagne di per sostenere le donne in Iran. La verità è che come attrice hai la visibilità per sottolineare una condizione umana, ma solo se diventi un’attivista puoi cambiarla».
ben hur nelle sale dal 29 settembre.
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