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Nazanin Boniadi: Nemmeno Ben Hur mi può fermare

Nazanin Boniadi: Nemmeno Ben Hur mi può fermare

foto di Claudia Catalli Claudia Catalli — 15 Settembre 2016

Nel remake del celebre kolossal Nazanin Boniadi sarà la dolce schiava di cui s’innamora il protagonista. Ma nella vita l’attrice di origine iraniana ha sogni più ambiziosi: liberare le donne del suo Paese

Nazanin-Boniadi-fb

Da bambina voleva fare l’attrice, ma i genitori sognavano per lei una carriera accademica. Così si è laureata in Biologia. A quel punto, Nazanin Boniadi, attrice anglo-iraniana, ha detto a suo padre: «Ti voglio bene, ma ora fammi recitare». Ci ha preso gusto, è diventata una star della serie Homeland e ha avuto anche una breve relazione con il divo americano Tom Cruise. Dal 29 settembre sarà al cinema accanto a Jack Houston per il nuovo Ben Hur, nei panni di Esther: «Una schiava con una grande forza interiore», spiega l’attrice.

Che cosa l’ha colpita del suo personaggio?

«La forza di volontà pazzesca e la capacità di resistere a ogni tormento».

Si è ispirata al kolossal del 1959?

«No, mi ha dato più spunti il romanzo originale. E questo nuovo Ben Hur riscrive una storia già epica di suo».

Come si è preparata per calarsi nei panni di Esther?

«Ho letto molto e guardato parecchi video. Interpretare un personaggio biblico è sempre stato un mio desiderio: credo molto nelle coincidenze che ti indicano quando sei sulla strada giusta».

Che tipo è il protagonista del film, Jack Houston?

«Un uomo bellissimo e di talento. È stato delicato e gentile anche nelle scene forti».

Dal 2009 è attivista per Amnesty International: di che cosa si occupa?

«Cerco di difendere i diritti umani e partecipo alle campagne di per sostenere le donne in Iran. La verità è che come attrice hai la visibilità per sottolineare una condizione umana, ma solo se diventi un’attivista puoi cambiarla».


ben hur nelle sale dal 29 settembre.

© Riproduzione riservata

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