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«Mr. Trump, sia gentile, almeno ai funerali»: l’editoriale di Silvia Grilli

«Mr. Trump, sia gentile, almeno ai funerali»: l'editoriale di Silvia Grilli

foto di Silvia Grilli Silvia Grilli — 25 Settembre 2025
Silvia Grilli
Il nuovo numero di Grazia è ora in edicola. Ecco l'editoriale della Direttrice Silvia Grilli

Sono diventata giornalista perché volevo raccontare il mondo, le opinioni diverse. Non sono ideologica, non ho mai fatto campagne elettorali per nessuno, a seconda di quello che scrivo vengo accusata alternativamente di essere di destra o di sinistra.

Mi spiace per loro, ma penso con la mia libera testa e perciò osservo con grande preoccupazione la repressione del dissenso, l'epurazione e le liste di proscrizione che Donald Trump sta imponendo all'America, un tempo patria della democrazia.

Il funerale dell’attivista ultraconservatore Charlie Kirk è diventato una parata del governo repubblicano contro i suoi nemici. Asciugandosi le lacrime, e senza mai pronunciare la parola «assassino», la vedova Erika Frantzve ha detto: «Sulla croce, il nostro Salvatore affermò: “Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Quel giovane io lo perdono, perché è ciò che ha fatto Gesù ed è quello che Charlie farebbe. La risposta all’odio che conosciamo dai Vangeli è sempre amore». Parole ammirevoli, accolte da pianti e applausi.

Ma poi, sul palco, è arrivato il presidente degli Stati Uniti e ha restaurato la guerra civile in America, distanziandosi dalla vedova: «Io odio i miei avversari. Io non voglio il meglio per loro». A proposito dei democratici e degli antifascisti ha proseguito: «Sono agitatori professionisti, maniaci radicali, li scoveremo».

Questo è Trump: un uomo che combatte metà degli americani, quelli che non la pensano come lui. Di solito ci vergogniamo di provare odio, lo mascheriamo, perché qualche residuo di umanità resta a tutti. Ci ricordiamo di quando la mamma diceva: «Sii gentile».

Persino Vladimir Putin nasconde le purghe, invece il presidente americano le rivendica come dimostrazione di autenticità. Lui non è ipocrita, è tutto alla luce del sole: manda l’esercito nelle capitali democratiche, utilizza la polizia mascherata per fare sparire gli immigrati, zittisce i grandi studi legali, minaccia i pezzi grossi della Silicon Valley costringendoli a inginocchiarsi, ricatta le imprese.

Fa pressioni per licenziare i comici dissidenti, ordina alla ministra della Giustizia Pam Bondi di sbrigarsi a incriminare i suoi nemici politici: l'ex direttore dell'FBI James Comey, la procuratrice di New York Letitia James e il senatore democratico Adam Schiff.

Fa causa a grandi media come il New York Times perché avrebbero macchiato la sua reputazione, sostiene che non deve essere permesso a giornalisti, commentatori, attori di criticarlo. Asservisce le maggiori università, bandisce i libri di autori neri o LGBTQ+ •

Alla messa cantata per Charlie Kirk è stata rivendicata la libertà di espressione, uccidendo la libertà di espressione. La cerimonia per un giovane uomo assassinato è diventata la convention dei trionfatori che vogliono vendicarsi e usano la paura per tacitare ogni opinione dissonante. Il messaggio d’amore e conciliazione del cristianesimo è stato trasformato nel suo opposto.

Preoccupa che i movimenti populisti di tutto il mondo, inclusi quelli italiani, siano galvanizzati dall’avere un martire, usando la morte di Kirk come moneta politica. Dopo aver umiliato Volodymyr Zelensky e imposto dazi contro il nostro interesse nazionale, Trump era diventato impresentabile. L’omicidio di un giovane predicatore lo ha riportato in auge.

Ma l’odio non è sinonimo di autenticità, è solo odio.Tacitare il dissenso è pericoloso per tutti. Dividere il mondo in bianco e nero può solo portare, purtroppo, ad altra violenza. La democrazia richiede il rispetto delle opinioni.

Siamo in un momento storico difficilissimo. L’ho già scritto: uniamoci, non dividiamoci. Calmiamo i toni anche qui in Italia, perché siamo solo stati fortunati se non è ancora successo nulla di irreparabile.

© Riproduzione riservata

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