Mi disconnetto da tutto

Ogni giorno Federica fa lunghe camminate nel bosco, vicino a un borgo sperduto della Toscana. Vorrebbe tanto parlare con i suoi compagni di ritiro, ma è vietato. Le piacerebbe almeno guardare il cellulare, ma non può: è depositato in una cassetta di sicurezza dall’altra parte del villaggio.
Benvenuti a una vacanza digital detox. Disintossicarsi dall’immersione digitale più che moda è ormai un’esigenza, dopo oltre due anni di pandemia, passati tra smart working, chat e connessione permanente. Questa è la dimensione della nuova quotidianità, certo. Ma quando è troppo, bisogna staccare la spina.
C’è chi lamenta di sentirsi meno “in contatto” con il mondo fisico, di vivere in una dimensione astratta, di non riconoscere più il proprio corpo. È l’ora di una vacanza speciale. Grazia ne ha parlato con i fan di una personale ricerca del benessere e, anche, di una forma nuova di misticismo, con tre ingredienti: digital detox, meditazione, yoga.
Sono gli stessi della serie di Amazon Prime Video Nove perfetti sconosciuti, in cui la protagonista Nicole Kidman, capelli sciolti e volto struccato, è la direttrice-guru del resort di lusso Tranquillum House, che accoglie nove sconosciuti alla ricerca del relax (e avvolti dal mistero).

Oggi più che mai riposo fa rima con digital detox. La tendenza è globale, dall’Australia agli Stati Uniti, passando per gli ashram, i templi indiani, sino a casa nostra. Fra i posti più mistici c’è, per esempio, il D’Alijo Retrat Center, nel nord del Portogallo, dove si può praticare yoga in connessione con la natura, e promette lo stesso il Centro Europeo dell’Art of Living, in Germania. «Ho impostato un timer sul cellulare e dopo un’ora le app si spengono, così so che il tempo per i social è limitato», racconta Federica Bartolomeo, ex assicuratrice. «L’idea mi è venuta dopo un ritiro speciale.
Lì era più facile, perché se lavori per la comunità che ti ospita, il telefono lo tieni spento, in una cassetta di sicurezza o in camera». È questa l’esperienza di Federica, che ha passato una settimana a costruire muretti a secco, lavorando con perfetti sconosciuti a Borgo di Mezzana. È un piccolo centro abbandonato nel cuore della Toscana, in provincia di Prato.
«Il campo di lavoro prevede che si ricostruisca il borgo e il mio compito era portare pietre per i muri. Tutti i giorni ci sono tre momenti di meditazione di mezz’ora e dopo i pasti si fa silenzio per due ore. Una sera, dopo cena, era prevista una lunga camminata nella natura, durante la quale era vietato parlare. Farlo senza dire una parola mi ha fatto sentire tutt’uno col bosco».

La conduttrice radio e tv Rosita Celentano, il cantante Simone Cristicchi e lo scrittore e attore Moni Ovadia sono sostenitori del borgo.
Fra gli scrittori che si concedono almeno una volta all’anno una vacanza digital detox c’è Fabio Volo, che è stato in un monastero birmano vicino a Piacenza. Simile è l’esperienza di Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega con il romanzo Le otto montagne: dal libro è tratto il film che ha appena vinto il premio della Giuria al Festival di Cannes.
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Testo di Letizia Magnani
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