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«La nostra voce da X Factor a Sanremo»: l’editoriale di Silvia Grilli

«La nostra voce da X Factor a Sanremo»: l'editoriale di Silvia Grilli

foto di Silvia Grilli Silvia Grilli — 5 Dicembre 2024
Silvia Grilli
Il nuovo numero di Grazia è ora in edicola e su app. Ecco l'editoriale della Direttrice Silvia Grilli

Francamente, artista rivelazione di X Factor, ma comunque eliminata, ha detto che su quattro finalisti della gara «c’è una sola ragazza e questa è una grande sconfitta. Meno donne vengono rappresentate nella musica, meno donne si avvicineranno a essa e noi continueremo a perdere la produzione musicale di metà del genere umano».

Paola Iezzi, unica giudice tra tre maschi, l’ha sostenuta. Ma dai social sono arrivati commenti feroci, soprattutto ciechi. “Ma che cosa c’entra qui se è un uomo o una donna?”. “Bisogna arrivare in finale perché si è donna è non perché si ha talento?”, diceva l’opinione della maggioranza.

Come si fa a non vedere che la musica è sessista, come lo è tutto nel mondo? Millenni di patriarcato ci hanno mostrato solo uomini nelle posizioni di potere: in quelle professionali, in quelle creative. Ieri sono andata in farmacia e la dottoressa mi ha esortata a rivolgermi al mio medico. Solo che il mio medico è una medica e, se lei lo declinasse al femminile, la gente le riderebbe in faccia perché farebbe strano. Fa strano perché siamo abituati dalla storia all’egemonia maschile delle carriere e del potere. Nel dibattito online successivo alle dichiarazioni di Francamente, qualcuno ha sostenuto che gli uomini siano più intraprendenti delle donne. Mi viene da ridere. 

Le donne che lavorano nella musica sono una percentuale molto bassa, a livello autoriale ancora più risicata. Ai vertici ci sono gli uomini, e gli uomini decidono che cosa fa mercato. Come si può sostenere che le donne nella musica abbiano meno coraggio e forza di volontà, quando ci mettono anima e corpo per arrivare ad avere un posto al sole?

L’industria musicale vuole le artiste giovani e sexy: è l’ossessione dei manager che lo siano. Per noi l’età è il nemico, e non da ora. Madonna ne ha parlato a lungo, e ancora deve aff rontare il problema. E se non lo supera una superstar come lei, immaginate come possa farlo chi è meno sotto i riflettori, meno monumento mondiale.

Il conduttore di Sanremo quest’anno è un uomo, l’anno scorso e quelli precedenti anche. Ci sono state cinque conduttrici su 74, 29 vincitrici su 74. I maschi vivono con il privilegio del potere e utilizzano le scorciatoie del diritto di nascita, come fate a non accorgervi di questo? Quest’anno saranno 11 le artiste (più la metà dei Coma_Cose) su 30 artisti in gara al Festival della canzone italiana. Ascoltiamole con orecchio diverso dall’abitudine di sentire hit dominate dai maschi.

Chiediamo al direttore artistico Carlo Conti di dare spazio anche alle co-conduttrici. Non tenerle un passo indietro. «Prendiamo gli spazi, dalla strada ai programmi televisivi», ha ripetuto ancora Francamente. Facciamo rumore anche qui, facciamo sentire, è il caso di dirlo in quest’ambito più che mai, la nostra voce.

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