Khaby Lame: «Faccio ridere ma sulla cittadinanza sono serio»
Da zero a 64 milioni di follower in pochissimo tempo: sto parlando di Khaby Lame, 21 anni, nato in Senegal, ma cresciuto a Chivasso, in provincia di Torino. In pochi mesi è diventato il tiktoker più seguito d’Italia e il quarto al mondo. Ha da poco superato Zach King, mentre in testa ci sono Charli D’Amelio, Addison Rae & Bella Poarch.
La storia di Khaby è una storia di rivalsa, di un ragazzo che, dopo essere stato licenziato a causa della pandemia, decide di dedicarsi a ciò che più lo appassiona: far ridere. Come social sceglie TikTok e, attraverso un’intuizione semplice ma geniale, raggiunge numeri da capogiro capaci di far tremare il podio degli americani.
I tiktok di Khaby Lame si basano principalmente sullo Stitch, ovvero la funzione che permette di mostrare la propria reazione ai video di un altro utente. Manca la voce, ma la mimica è il suo punto di forza: in questo modo il suo profilo diventa appetibile per tutto il mondo, abbattendo così barriere linguistiche e rendendo i suoi contenuti alla portata di tutti.
Khaby, iniziamo con una domanda a bruciapelo: quando hai iniziato ad avere la passione per la commedia?
«È una passione che coltivo sin da bambino: mi è sempre piaciuto far ridere le persone e utilizzare la mia ironia per intrattenerle. Tra i comici che sono per me fonte di ispirazione sulla scena italiana c’è sicuramente Checco Zalone, mentre all’estero ho come punti di riferimento gli attori americani Will Smith e Eddie Murphy, due personaggi che ormai sono entrati a pieno titolo nella cultura popolare e che mi hanno sempre dato la forza di credere in me stesso. La loro comicità è unica perché arriva dritta e chiara allo spettatore, hanno un’ironia capace di far ridere ma anche di far riflettere».
In pochissimo tempo hai raggiunto oltre 64 milioni di follower su TikTok. Come ti spieghi questo successo straordinario?
«Se devo essere sincero, ancora non me lo so spiegare.Chiaramente è qualcosa che mi riempie di felicità, non posso che essere contento e mi fa credere sempre di più al fatto che non bisogna mai mollare. La costanza e l’impegno in quello che fai giocano la loro parte, ma è altrettanto importante non smettere mai di credere nei propri sogni. Solo così riusciamo a raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo per soddisfare le nostre esigenze e sentirci realizzati».
Negli ultimi giorni ci hai parlato dei problemi nell’ottenere la cittadinanza italiana. Ti va di approfondire con noi questo argomento?
«Purtroppo ho riscontrato diversi problemi nell’ottenere questi documenti. Mio padre l’ha richiesta da tanto tempo e la procedura è stata lunghissima. Alla fine, dopo una lunga attesa abbiamo scoperto che la pratica è stata annullata. Adesso ci stiamo lavorando, la burocrazia è piuttosto complicata qui in Italia e mi piacerebbe attirare l’attenzione anche su questo tema che, oltre a essere estremamente attuale, è qualcosa che riguarda da vicino molte persone che vivono in questo Paese da sempre».
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Testo di Elisa Maino
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