Irina Shayk: Mi chiamo Irina e qui comando io
Irina Shayk è cresciuta in una famiglia poverissima e in pochi anni è diventata una delle modelle più richieste. Ha lasciato il calciatore più famoso, Cristiano Ronaldo, e ora frequenta la star di Hollywood Bradley Cooper. Ma guai a dirle che è tutto merito della sua bellezza perché, dice a Grazia la top model russa, quello che conta davvero è la sicurezza di sé: «L’unico potere che gli uomini di oggi non hanno»
«Sei bella solo se sei felice». Così mi dice la modella russa Irina Shayk quando la incontro e resto colpita, come tutti, dalla sua presenza fuori dal comune: altissima, corpo esplosivo, occhi grigi e pelle ambrata che ricorda le sue origini tartare, emana una sensualità esotica e una grande sicurezza. Faccio due più due e penso: dev’essere molto felice in questo momento. Si è fatta strada negli ultimi dieci anni e oggi che ne ha 30 è tra le modelle più richieste e pagate del mondo, protagonista di campagne prestigiose (Intimissimi e Givenchy by Riccardo Tisci, tra le tante), glamour su copertine e red carpet, seguitissima sui social. E, dopo la tormentata storia con il calciatore portoghese Cristiano Ronaldo, che ha avuto la faccia tosta di tradirla, da un anno è fidanzata con l’attore e sex symbol americano Bradley Cooper, 41.
Ma la storia di Irina comincia come un dramma e diventa poi una favola a lieto fine. Potrebbe essere il canovaccio di un filmone hollywoodiano perché parla di lutti, miseria, determinazione, senso della famiglia, delusioni, rinascite, il successo inseguito e raggiunto grazie a una forza di carattere eccezionale. Irina, il cui vero cognome è Šajchlislamova, è nata poverissima a Emanželinsk, un piccolo villaggio al confine con il Kazakistan e, prima di venire scoperta per caso dai talent scout della moda, ne ha passate di tutti i colori.
Leggi il resto dell’intervista sul numero di Grazia in edicola questa settimana
© Riproduzione riservata