Il grande marito
Quando a Los Angeles ha ricevuto l’Oscar per il film La grande bellezza, il regista Paolo Sorrentino ha ringraziato prima le sue fonti d’ispirazione: Federico Fellini, il gruppo rock dei Talking Heads, Martin Scorsese e il campione Diego Armando Maradona.
Quando a Los Angeles ha ricevuto l’Oscar per il film La grande bellezza, il regista Paolo Sorrentino ha ringraziato prima le sue fonti d’ispirazione: Federico Fellini, il gruppo rock dei Talking Heads, Martin Scorsese e il campione Diego Armando Maradona.
Poi la sua gratitudine è andata alla sua personale grande bellezza: la moglie Daniela e i figli.
Una volta, quando lo intervistai, Sorrentino mi disse che senza Daniela non avrebbe mai potuto permettersi di coltivare l’arte del cinema e della letteratura, perché è lei a fargli funzionare la vita.
Il tributo alle mogli attente e sostenitrici è un grande classico alla consegna degli Oscar. Anche la dedica ai mariti lo è, ma poi lo svolgimento successivo è spesso diverso. Difatti il 60 per cento delle signore che si aggiudica la statuetta vede poi andare a rotoli il proprio matrimonio. È successo alle attrici Sandra Bullock, Kate Winslet, Reese Witherspoon, Hilary Swank.
La chiamano “La maledizione degli Oscar”, coinvolge solo il sesso femminile e accade per due motivi. Il primo è che lei, lavorando troppo, trascura il compagno che va così a cercare consolazione altrove. Il secondo è che gli uomini non sono ancora abituati a una compagna che li sorpassa, e non lo sopportano. Si abitueranno certamente, intanto però nella maggioranza dei casi va così.
Dice sempre una mia amica, single compulsiva perché in costante competizione con i propri fidanzati: «Avrei bisogno di una moglie». Sì, abbiamo tutte bisogno di un compagno che sia nostro amore, amico, fan, reciproco complice nella grande bellezza della vita.
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