Il futuro siamo noi
Mi ha scritto Carolina Lacava, una ragazza di 20 anni. Mi ha chiesto parole di conforto per chi, come lei, vorrebbe un lavoro.
Mi ha scritto Carolina Lacava, una ragazza di 20 anni. Mi ha chiesto parole di conforto per chi, come lei, vorrebbe un lavoro. Ha aggiunto che spera che «questo brutto periodo di crisi nazionale passi velocemente per poter permettere anche a noi giovani di costruire un futuro».
A Carolina e ai molti altri che ogni giorno mi scrivono lettere come la sua, le uniche parole che mi sento di dire sono di tirare fuori la voglia di farcela, non arrendersi ancora prima di cominciare a lottare.
Mi colpiscono ogni giorno storie diverse che fanno meno notizia delle nere cronache della crisi, ma esistono eccome. Come quella di cinque ragazzi milanesi dai 21 ai 23 anni che non si sono dati alibi, si sono messi in gioco e hanno creato un progetto editoriale on-line per rispondere alle esigenze dei giovani, Smartweek.
O come la storia del trentenne Giorgio Pirolo, che da quando aveva dieci anni disegnava. Un giorno ha disegnato un muso sorridente da Nemo. E il suo schizzo, presentato per il progetto di una vettura positiva, è piaciuto così tanto che si è trasformato nella Chery QQ, un’auto che ha conquistato il mercato cinese.
Di storie così ce ne sono tante, basta credere che il futuro è qui, è tra noi, noi siamo i suoi artefici.
Buon Natale.
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