Idem, l’imu e il rigore
Il ministro per le Pari opportunità e lo sport Josefa Idem si è dimessa per uno scandalo d’irregolarità fiscali e presunti abusi edilizi.
Il ministro per le Pari opportunità e lo sport Josefa Idem si è dimessa per uno scandalo d’irregolarità fiscali e presunti abusi edilizi.
Dal 2008 al 2011 non avrebbe pagato l’Ici e sono in corso verifiche sui permessi della sua palestra e la sua destinazione d’uso.
Sono tutte vicende che risalgono alla sua prima vita, quando Idem non era ancora parlamentare.
Dopo l’elezione in Parlamento, la campionessa olimpica ha regolarizzato la sua posizione con l’Imu con un versamento a titolo, come si dice in questi casi, di «ravvedimento operoso». Idem aveva quindi fatto ciò di cui è accusata quando non era ancora ministro, neppure parlamentare, cioè quando non faceva ancora parte della cosiddetta “casta corrotta della politica”, come la definisce la vulgata più recente.
I suoi errori sono perciò della società civile, non della politica.
Questa è la società italiana: un Paese dove, quando in ballo ci sono questioni fiscali, non brilla certo di rigore calvinista.
Idem, dimettendosi su pressione del premier Enrico Letta, ha fatto come quei ministri svedesi costretti a lasciare perché scoperti a non pagare il canone televisivo o a retribuire in nero la tata dei figli.
Raro esempio di rigore, influenzerà tutti gli italiani?
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