Giorgio Armani: "La moda ha bisogno di cuore"
Da tempo parlavo della necessità di rivedere i tempi di produzione e di stagionalità della moda. Trovare nelle boutique i cappotti in luglio non aveva senso, così come la continua produzione di collezioni e precollezioni, arrivate ormai al ritmo di una ogni tre mesi, se non meno.
A lungo sono stato considerato un moralista. Quando il mondo si è fermato, nel marzo 2020, ho pensato che fosse giunta la resa dei conti, ma poi mi sono accorto che quella situazione poteva essere un’occasione di riflessione per migliorare quello che non andava.
Sarò anche un moralista, ma mi è sempre stato chiaro che nella moda si facesse troppo e senza criterio: lo stallo attuale ne è la riprova.
Il 14 aprile 2020 ho scritto una lettera aperta, in cui, tra le altre cose, affermavo che il lusso vero richiede tempo, sia per essere creato, sia per essere compreso.
Il lusso non può e non deve essere veloce. Mi auguro che il nostro futuro sarà sotto il segno di una ritrovata lentezza, nella moda e non solo.
La lentezza è certo una qualità da riscoprire. Per troppo tempo la modernità è stata associata alla velocità, ma mi chiedo spesso dove stiamo andando sempre di corsa? Perché?
In questo rallentamento forzato abbiamo imparato che anche una passeggiata è un lusso appagante, e lo stesso vale per un pranzo tra amici. Penso sia una lezione molto importante. Ma sono realista, e ho paura che di questi insegnamenti faremo tesoro per poco.
Nella stessa lettera mi auguravo che la crisi prodotta dalla pandemia diventasse un’opportunità per ridare valore all’autenticità. A più di un anno dall’inizio dell’infezione, sono ancora dello stesso avviso, ma vedo che la spinta individualista, sta prendendo di nuovo il sopravvento.
I buoni propositi dell’inizio sembrano essere svaniti e le collezioni ricominciano a uscire a ritmi serrati. Stiamo per ritornare al punto di partenza, con qualche piccola consapevolezza in più.
L’impatto della pandemia sarà molto forte nel settore moda, e non solo in questo: è indubitabile. Lo sarà soprattutto per i marchi più piccoli...
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Testo di Giorgio Armani
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