Francesca Michielin: «Con me e Fedez Sanremo sarà una festa»
La madre che l’ha spronata a essere sempre una ragazza rock. Francesca Michielin racconta a Grazia i mesi che l’hanno preparata per il festival, dove con il rapper Fedez forma il duo più atteso. «Vi faremo sentire», promette, «emozioni forti come quelle che abbiamo provato quando tutta l’Italia cantava affacciata dai balconi»
Passato quasi un anno da quel pomeriggio di musica sui balconi. Erano i primi giorni di lockdown, la paura governava su tutto e la cantautrice Francesca Michielin, 25 anni, aveva deciso di cantare in diretta su Instagram con Fedez la loro canzone Magnifico. «È stato un gesto istintivo e quell’emozione, condivisa con migliaia di persone sui balconi, ci ha portati fino a oggi, all’idea di cantare di nuovo insieme, stavolta al Festival di Sanremo», racconta Francesca, mentre prendiamo un caffè su Zoom. «Io e Federico ci siamo conosciuti dieci anni fa, poi le nostre strade si sono separate. È stato bello ritrovarsi dopo tanto tempo con la stessa energia con cui ci eravamo lasciati. Così è nata Chiamami per Nome».
Da quando nel 2011 ha vinto la quinta edizione di X Factor molti suoi brani sono diventati successi (Distratto, Nessun grado di separazione, L’amore esiste, Io non abito al mare) e le visualizzazioni dei video su YouTube hanno raggiunto centinaia di milioni di utenti.
Nonostante le continue conferme non si è mai fermata e in marzo, in piena pandemia, è uscito FEAT (Stato di Natura) che contiene 11 collaborazioni, da Max Gazzè a Fabri Fibra, da Elisa ai Måneskin. «Non vedo l’ora di ritrovarci lì, sarà una festa, compatibilmente con la situazione che stiamo vivendo. La musica dal vivo manca a tutti», dice. Il nuovo brano di Francesca Michielin, Cattive stelle feat. Vasco Brondi, è già disponibile su tutte le piattaforme digitali. La collaborazione anticipa il nuovo capitolo del progetto discografico FEAT, in uscita nella settimana di Sanremo 2021 per Sony Music.
Che cos’ha imparato di sé che non sapeva?
«Quanto sia importante rallentare. Ed essere consapevoli che non si dipende solo da quello che si fa».
Me la spieghi meglio.
«Io non sono solo quello che faccio, non sono solo una cantante, ma sono anche una persona. Questa stagione così difficile, inedita e assurda è stata l’opportunità per lavorare su di me».
Fin da subito?
«No. Il primo mese e mezzo ero in ansia perché non scrivevo canzoni. Da sempre sono iperproduttiva, vivo con l’idea di non fare mai abbastanza. E invece mi sono resa conto che non riuscivo a creare, mancava la potenza dell’incontro con gli altri, non ero ispirata».
E ha iniziato a fare la pizza come tutti.
«No, non so cucinare, vivo di surgelati. Quell’aspetto della mia vita non è cambiato. Ero immobile, continuavo ad ascoltare il vuoto che si era creato. Sono appassionata di cinema, ma non avevo voglia di guardare niente. E a un certo punto, dal niente, mi sono rimessa a studiare pianoforte e canto».
E l’ispirazione quando è tornata?
«Quest’estate. Ha coinciso con un viaggio in Sicilia, sono andata al mare e ho nuotato a lungo».
E finalmente si è rilassata.
«No, rilassata per niente. Non sono una persona leggera purtroppo. Anche se mi ripeto spesso la frase di Italo Calvino: “Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”».
Quindi, senza rilassarsi troppo, che cos’ha fatto?
«Sono stata in tour, un tour pensato, che ho chiamato Spazi Sonori. Dopo mesi di silenzio finalmente la musica si riappropriava dei propri spazi. Ho voluto consacrare quei momenti con concerti intimi».
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Foto di Simone Falcetta
Styling di Tamara Gianoglio
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