Francesca Chillemi: «Benvenuti nel mio regno»
Ha avuto una bimba dal figlio del re dei jeans. E l’ha chiamata come una regina. Però Francesca Chillemi non crede nelle favole e nemmeno nel matrimonio. «Il mio sogno romantico era quello di avere una famiglia, non una bella festa di nozze», dice l’attrice. Che a Grazia parla della sua nuova vita, divisa tra set e pannolini
«A 13 anni dicevo a mia madre: “Un giorno me ne andrò via”. Sognavo di vivere in una grande città con negozi e locali aperti 24 ore su 24. Il mio paese, Barcellona Pozzo di Gotto, vicino a Messina, mi stava stretto. Mi sono iscritta al concorso di Miss Italia per scappare e quando ho vinto il titolo mi sono trasferita a Roma. E adesso eccomi qui, a Bassano del Grappa, Vicenza, in un altro posto piccolo. Eppure sono felice». È come se parlasse con se stessa Francesca Chillemi, ex Miss Italia, modella e attrice, mentre guarda la sua minuscola bambina che porta il nome della regina di Giordania, Rania, ed è la prima nipote del re del jeans, Renzo Rosso, patron dell’azienda di abbigliamento Diesel e indicato da Forbes come uno degli uomini più ricchi d’Italia. Rania è nata il 22 febbraio dall’amore di Francesca Chillemi e Stefano Rosso, figlio dell’imprenditore. Un amore vissuto al riparo da paparazzi e interviste, che dura da due anni e che l’attrice racconta per la prima volta a Grazia. «A Bassano si vive bene. Ho imparato ad apprezzare i veneti, sono tutti grandi lavoratori. Ci si vede nel weekend, il sabato e la domenica sono dedicati allo sport e all’amicizia. Il resto della settimana è lavoro, lavoro, lavoro», dice l’ex reginetta di bellezza.
Il suo compagno, Stefano Rosso, ha faticato per convincerla a lasciare Roma?
«Non ce n’era bisogno. Abbiamo creato una famiglia, stare vicini è importante. E comunque tra meno di un mese tornerò a Roma e per sei mesi sarò sul set di Che Dio ci aiuti (la fiction di Rai Uno, ndr). In questa quarta stagione il mio personaggio, Azzurra, vivrà una svolta, ma non posso anticipare niente».
Le mamme che riprendono subito a lavorare sono un tema di cui si discute molto in questi giorni. Lei come si organizzerà con la sua bambina?
«Porterò Rania con me e farò delle pause durante le riprese per le poppate».
Il padre condivide la sua scelta? Oppure preferirebbe una mamma a tempo pieno per Rania?
«Non avrebbe scelto una donna come me. Adesso è piccolissima, ma quando smetterò di allattarla, Rania potrà stare qualche giorno da sola con il suo papà. Non sono una madre accentratrice».
Avete il progetto di sposarvi?
«Penso che il matrimonio sia ormai superato in quasi tutto il mondo, quello che conta sono i princìpi: se non avessimo in comune quelli, non avremmo fatto una figlia. Il mio sogno romantico era quello di avere una famiglia, non una bella festa di nozze».
Se tornasse indietro, parteciperebbe a Miss Italia?
«Se avessi la certezza di ottenere gli stessi risultati, sì, lo rifarei. È grazie a Miss Italia che faccio l’attrice, è stato un clamoroso trampolino. E mi ha permesso di andarmene dalla Sicilia».
L’ambiente del concorso è velenoso come tanti dicono?
«Io non ho patito il concorso, ma le sue conseguenze. L’ansia di non riuscire a mantenere quel livello di popolarità che mi era arrivato di colpo. Avevo 18 anni e solo la mia bellezza, non sapevo fare niente. Nel mondo dello spettacolo ci sono persone finte e altre vere, come forse ovunque. A volte mi sono fatta incantare da belle parole, negli anni ho imparato a guardare i fatti. A distinguere l’apparenza dalla sostanza. Non idealizzo più nessuno».
Come ha conosciuto Stefano Rosso?
«Me l’ha presentato una mia amica di Bassano, sei anni fa. Abbiamo avuto un flirt, una cosa breve, ma ci siamo sempre tenuti in contatto. Ci sentivamo, ogni tanto ci vedevamo, nessuno dei due aveva ancora la maturità necessaria per mettere in piedi un rapporto con un progetto di famiglia».
Il vostro non è stato un colpo di fulmine. Lei crede che l’amore si possa costruire?
«In realtà, abbiamo sempre provato qualcosa l’uno per l’altra. Forse più io di lui. Ogni volta che lo rivedevo perdevo un po’ la testa però c’era sempre un motivo che ci allontanava, ma mai in modo definitivo».
Che cosa apprezza di più in lui?
«Sento che c’è, è presente. Abbiamo gli stessi valori e il senso di responsabilità del nostro essere genitori. Io sono impulsiva, lui riflette, pondera, ma la sua testa è direttamente collegata al cuore».
Non ha considerato di lavorare nell’azienda di famiglia?
«Io faccio l’attrice, non posso inventarmi stilista, pierre o esperta di marketing».
Com’è stata accolta dalla famiglia Rosso?
«Renzo (Rosso, padre di Stefano, ndr) è stata una delle prime persone della famiglia che ho conosciuto quando sono venuta a Bassano. Anche con mia suocera ho un ottimo rapporto. Hanno avuto Stefano a 20 anni e sono ancora giovani, dentro e fuori. Tra il figlio e i genitori c’è poca differenza di età e si sente».
A 30 anni ha rivoluzionato la sua vita. Come si sente?
«Per anni sono stata una mina vagante, sprecavo energie nella ricerca di qualcosa che non sapevo bene che cosa fosse. Mandavo e ricevevo vibrazioni inutili. Oggi sembra che tutto nella mia vita abbia preso la strada giusta».
Si sente come la principessa delle favole?
«Vivo la realtà che costruisco ogni giorno. Non ho mai creduto nelle favole».
Come avete dato a vostra figlia il nome di una regina?
«Ammiro Rania di Giordania, ma il nome ci piaceva a prescindere da lei. Tra i suoi vari significati, ce n’è uno che preferisco: “colei che pensa”».
Se “colei che pensa” da grande volesse partecipare al concorso di Miss Italia, lei come la prenderebbe?
«Mettiamo al mondo i figli e subito dopo capiamo che sono individui a prescindere da noi. La loro vita non ci appartiene. Se mia madre mi avesse ostacolato, forse adesso non sarei qui, con la mia bellissima bambina e tutta questa mia felicità».
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