In Italia un bambino su quattro è venuto alla luce fuori del matrimonio, ma soltanto ora entra in vigore una legge che darà ai nati da genitori non sposati o ai bimbi adottati gli stessi diritti degli altri.

In Italia un bambino su quattro è venuto alla luce fuori del matrimonio, ma soltanto ora entra in vigore una legge che darà ai nati da genitori non sposati o ai bimbi adottati gli stessi diritti degli altri.
Verranno eliminati tutti i riferimenti a “legittimo” e “naturale”, sostituiti con la semplice definizione “figlio”. Inoltre a questi bambini verrà riconosciuto il legame di parentela con nonni e zii, anche a fini ereditari.
Se da un lato questa legge consola, dall’altro il suo ritardo storico sconcerta.
La società viaggia più in fretta di norme patriarcali dure a morire. La legge sulla fecondazione eterologa, che come testimoniano molte vostre lettere costringe tante coppie a emigrare, perché in Italia è vietata mentre
in molti Paesi vicini è legale, ne è un altro esempio.
Un figlio è un figlio, sia esso adottato, partorito con donazioni esterne alla coppia, nato da unioni di fatto.
A Washington due miei amici hanno adottato un bambino di una settimana di vita. Hanno ricevuto un libriccino di favole che servirà a spiegare al loro figlio che esistono molti tipi di famiglia, ma c’è un unico modo per essere genitori e figli: prendersi cura gli uni degli altri.
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