L’attore Ernesto D’Argenio è nella fiction poliziescadelnmomento. E qui spiega come riesce a conquistare sempre i protagonisti dei suoinfilm
nnnnnn
Ernesto D’Argenio voleva fare l’attore fin da bambino, ma la sua era una famiglia di impiegati regolari e non c’era troppo spazio per l’immaginazione. A 19 anni ha lasciato tutto, è stato cameriere a Londra, pizzaiolo in Norvegia, sommelier sulle navi da crociera, fino a quando non ha messo
da parte abbastanza soldi per investire nel suo sogno. E ora, che di anni ne ha 31, lo vediamo accanto a Marco Giallini nella fiction Rai Due Rocco Schiavone, il poliziesco tratto dai gialli di Antonio Manzini.
Il suo passato entra nella carriera d’attore?
«Ho interpretato un cameriere nell’ultimo film di Roberto Andò, Le confessioni, e credo che avere fatto davvero quel mestiere mi abbia reso molto credibile».
E se si trovasse a una cena con il regista Steven Spielberg, che vino ordinerebbe?
«Un Opus One, prodotto in California dai baroni Rothschild e dal regista Francis Ford Coppola».
Ettore Scola l’ha scelta per fare il giovane Mastroianni in Che strano chiamarsi Federico, però non vi somigliate affatto.
«Lui ha detto che glielo ricordavo per l’eleganza del portamento».
In Rocco Schiavone invece che cosa fa?
«L’unico amico del protagonista, il poliziotto Italo Perron. Ed è stato straordinario, perché il rapporto che c’è tra i due nella serie si è trasferito a quello tra me e Giallini. Siamo diventati capaci di comprenderci profondamente con poche parole».
Ha altre passioni, oltre alla recitazione? «Le macchine d’epoca. Ho una 124 bianca del ’66, perfetta, ci ho fatto un viaggio con l’attore Daniel Auteuil e sua moglie, mentre giravamo il film Le confessioni. D’estate, senza aria condizionata, ma loro erano entusiasti».
ROCCO SCHIAVONE, IL MERCOLEDÌ E VENERDÌ ALLE 21.10 SU RAI DUE.
© Riproduzione riservata