Eric Bana: «Questo film è un viaggio»
La forza del suo successo sta nella legge del contrappasso. Non immaginava neanche di fare l’attore ed è diventato uno dei più famosi al mondo. Ha fatto carriera interpretando personaggi ad alta prestanza fisica, da Hulk a Ettore di Troy, eppure oggi gli affidano soprattutto ruoli di uomini complessi e fortemente emotivi.
Deve i suoi esordi al talento comico, ma da decenni è abbonato ai ruoli drammatici. Non fa eccezione Aaron Falk, il detective che il divo australiano Eric Bana, 54 anni, interpreta nel giallo The Dry – Chi è senza peccato, ora al cinema. Tratto dal bestseller di Jane Harper, il suo ruolo è quello di un uomo tormentato dal peso dei ricordi che torna dopo 20 anni nel paese d’origine per un’indagine.
Dove va a pescare dentro di sé quando deve calarsi in personaggi così emotivamente complicati?
«Prima di iniziare mi chiedo sempre che cosa provo per il mio personaggio, se riesco a mettermi nei suoi panni e inizio il mio viaggio insieme con lui. Non lo giudico, lo rispetto. Quando mi vedete esplodere in scene drammatiche, quindi, sono del tutto genuino, perché ho vissuto ogni cosa con il mio ruolo».
Che cosa la accomuna ad Aaron?
«Già leggendo il libro mi immedesimavo nelle dinamiche di un posto simile a quello da cui provengo. Conosco bene quanto la natura possa influenzare la vita, profondamente connessa al clima, ai paesaggi sconfinati: è qualcosa che sperimento ogni giorno nella mia Australia».
Anche lei è ossessionato dalla ricerca della verità?
«Più dal semplificare. Ho così tante cose da fare e così tanti interessi al di fuori del lavoro tra moto, calcio e passioni che coltivo sin da bambino, che cerco di rendere la mia vita quotidiana meno complicata possibile».
I suoi figli Klaus di 22 anni e Sophia di 19 gliela complicano ogni tanto?
«Per nulla, devo ringraziare mia moglie (l’attrice Rebecca Gleeson, ndr) con cui formiamo un’ottima squadra» .
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