Elizabeth Olsen è una che non si lascia scoraggiare. La incontriamo nella campagna del Surrey, non lontano dai Marvel Studios.
La temperatura è un grado sotto lo zero, c’è un freddo pungente e lei si presenta con un abito smanicato in pizzo Sangallo e stivali Ugg. Mentre cammina affondando lentamente nel fango, emette gridolini acuti, un po’ per scaldarsi e un po’ per divertimento. «Tutta colpa del vento, peggio di quando piove di traverso», afferma l’attrice, 32 anni. «È stata una delle giornate più brutte di questo inverno, ai limiti del comico, ma si dovevano fare le riprese».
Olsen è precisa e professionale, certo, ma anche intelligente e affascinante. Nata e cresciuta sotto il sole della California, si trova inaspettatamente a proprio agio tra i forti venti che sferzano la campagna inglese. «In questo momento è proprio bello essere in una piccola città», dice.
Dallo scorso ottobre vive nel verde di Richmond in un appartamento vicino al fiume, insieme con il musicista Robbie Arnett, il suo fidanzato, non lontano dagli Studios in cui sta girando un nuovo episodio della saga di Doctor Strange. Si tratta di un set blindato, così come sono protetti dalle mascherine i volti della troupe che lavora con il distanziamento sociale.
Olsen tornerà presto a interpretare anche il ruolo di Wanda Maximoff (vero nome di Scarlet Witch, supereroina degli Avengers capace di manipolare la realtà e leggere nel pensiero). Il grande successo della miniserie Wanda Vision su Disney+, in cui l’attrice recita con Paul Bettany, segna il debutto dei Marvel Studios sul piccolo schermo.
Olsen era entrata a far parte dell’universo cinematografico Marvel nel 2014, con un piccolo ruolo nel film Captain America. Ma Wanda Vision, con il suo mix di nostalgia e azione, ha attirato l’attenzione di critici e ammiratori ed è ormai sulla bocca di tutti. È forse una delle proposte televisive più interessanti e arriva in un periodo, quello della pandemia, di rinascita per il piccolo schermo.
Questo aspetto è stato molto apprezzato da Olsen. «Ho pensato che questa serie fosse perfetta per la televisione, è un’idea davvero originale che mi ha entusiasmata», dice. Inoltre, è anche molto felice di lavorare di nuovo con Bettany: «Una persona molto precisa, come me».
Wanda Vision è una dichiarazione d’amore che rende omaggio agli anni d’oro della prima televisione americana. «Da bambina mi piaceva recitare, lo facevo con grande enfasi. Con questa serie mi sembra davvero di essere riuscita a realizzare un sogno della mia infanzia», afferma l’attrice. «Il punto era davvero riuscire a raccontare con questi supereroi una storia già nota in decenni di sit-com americane, provando però a dare un tono attuale alla narrazione e a mantenere un clima giocoso e divertente».
La miniserie è stata girata per metà ad Atlanta, prima della pandemia, e per il resto a Los Angeles, con una pausa di sei mesi tra queste due fasi («Finché tutti i sindacati non hanno capito come si poteva lavorare in sicurezza»), ed è stata rilasciata sulle piattaforme a quasi un anno dallo scoppio dell’emergenza sanitaria.
In questo contesto la storia di Wanda e Visione, supereroi catapultati in una realtà di periferia, rappresenta un’allegoria dei nostri tempi: Wanda ha scelto di vivere isolata in una bolla, cosa che sta capitando a molti in questo periodo.
A Olsen piace questa metafora: «Considero Wanda come la vittima di un trauma estremo che non capisce come elaborare».
Per un attore, essere convocati dalla Marvel equivale a entrare in un universo parallelo. È senz’altro emozionante, ma è come essere catapultati nell’ignoto. Quando incontrò il regista e produttore Joss Whedon per pranzo in un hotel di Los Angeles, più di sei anni fa, Elizabeth non sapeva nemmeno che personaggio volesse farle interpretare...
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Testo di Emma Elwick-Bates
Foto di Ekua King
Styling di Emma Elwick-Bates
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