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Edie Campbell: originale a tutti i costi

Edie Campbell: originale a tutti i costi

foto di Emanuela Mastropietro da Parigi Emanuela Mastropietro da Parigi — 7 Ottobre 2015

Ha studiato nella scuola più esclusiva di Londra e u2028ai social network preferisce i libri, la storia dell’arte e l’equitazione. Non stiamo parlando di una ragazza inglese vecchio stile, ma di una delle top model più quotate del momento. Che a Grazia racconta u2028di quando ha capito che andare controcorrente paga. Lei lo ha scoperto tingendosi i capelli di nero per la campagna del profumo di cui è testimionial

Edie-Campbell-g

Seduta in un salottino del grand hotel Le Bristol di Parigi sto per scoprire se tutto quello che si dice della modella Edie Campbell, 24 anni, sia vero. Chi la conosce la copre di elogi: intelligente, colta, spiritosa. La pensa così anche 
il fotografo Mario Testino, che l’ha lanciata a 15 anni, quando portava ancora l’apparecchio ai denti e frequentava l’esclusiva St Paul’s Girls’ School di Londra, riservata alle ragazze dei quartieri alti. Ma quello di Testino potrebbe essere un giudizio di parte, visto che il fotografo è anche un grande amico della mamma di Edie, Sophie Hicks, ex direttrice moda della rivista Vogue UK, riconvertita in architetto di successo (ma in curriculum ha anche una piccola parte nel film Intervista del regista Federico Fellini).

Mentre mi dico che per Edie la moda è un affare di famiglia (la sorella minore, Olympia, 19 anni, è una modella in ascesa, e la nonna, Joan Hicks, negli Anni 50 era un’indossatrice da copertina), mi cade l’occhio su una rivista patinata, Holiday, posata su un tavolino stile Luigi XVI. Sfogliandola, noto che la nostra Campbell appare come autrice di un reportage di viaggio in Giappone. Comincio a leggerlo, prima con curiosità, poi con interesse: frasi brevi, evocative come le pennellate in un quadro impressionista.
Sono in piena atmosfera nipponica quando finalmente si apre la porta di una suite e Campbell si alza dal divano per venire a stringermi la mano dall’alto dei suoi 178 centimetri di altezza. Ha un’aria sbarazzina, T-shirt bianca, pantaloni chiari, niente trucco, e sono sorpresa dal contrasto tra la maturità del testo in cui ero immersa fino a pochi istanti prima e i tratti quasi infantili della super modella.
«Bello il suo pezzo sul Giappone», le dico. «L’ho scritto di getto, sul volo di ritorno», risponde lei, sistemandosi  dietro le orecchie una ciocca di capelli biondo miele, il suo colore naturale.
La immaginavo ancora tinta di nero, come appare nella campagna del profumo di Yves Saint Laurent, Black Opium, di cui è il volto. Quel look rock e trasgressivo l’aveva trasformata e lanciata nel gotha delle modelle più richieste. La rivedo mentalmente nel clip della fragranza, dove il suo personaggio gioca sull’idea di dipendenza dal profumo. Inevitabile chiederle se anche nella vita vera ci siano cose a cui non riesce proprio a rinunciare. «Ai dolci», esclama seria, dopo averci pensato un po’. «E anche a una certa irascibilità. Un mio brutto difetto».

Che, però, non sembra pregiudicare la sua carriera. A che cosa deve la sua ascesa nell’industria della moda?
«Non saprei. Quando lavoro, cerco di ascoltare, capire, trasformarmi. Davanti all’obiettivo o sulla passerella, entro completamente nel ruolo che mi chiedono d’interpretare. È un esercizio che a volte riserva delle sorprese».

Per esempio?
«Mi ricordo del momento in cui mi sono vista allo specchio dopo che mi avevano tagliato e tinto di nero 
i capelli. All’inizio ero un po’ sconcertata, poi mi sono resa conto che quella nuova immagine riusciva a riflettere la mia intimità».

In questo momento essere inglesi e di buona famiglia sembrano le credenziali giuste per diventare super modelle. Penso a Georgia May Jagger, Alice Dellal, Cara Delevingne. Come se lo spiega?
«Credo dipenda dal fatto che non abbiamo paura di passare per originali, di apparire strampalate e anticonvenzionali. Siamo affascinate dalla cultura contemporanea in cui anche una persona controcorrente può dire la sua. È una caratteristica tipicamente inglese. Prenda il sindaco di Londra».

Boris Johnson?
«Proprio lui. È un personaggio che esprime perfettamente l’eccentricità di cui parlavo: non teme 
il ridicolo, fa cose strambe, sembra uscito da un cartone animato. Eppure è il primo cittadino di una delle più importanti metropoli del mondo».

Parlando di originalità: è vero che le sue icone di stile sono i personaggi della letteratura inglese?
«Verissimo. Ma non significa che, la mattina, mi metta una mantellina e la pipa in bocca per assomigliare 
a Sherlock Holmes. Voglio dire che la personalità di grandi figure dei classici, la loro forza, la loro intelligenza, possono ispirare un look, un modo di essere e di rapportarsi al mondo».

Più di una volta, nel dietro le quinte di una sfilata, l’ho vista immersa nella lettura di un libro mentre le altre ragazze avevano gli occhi incollati al loro smartphone. È un modo per distinguersi?
«No, solo di sentirsi meno sole. Prima di un’esibizione, quando sei al trucco, non hai né l’occasione né l’energia di sostenere una vera conversazione. Un buon libro rimpiazza un amico. Detto questo, anch’io sono completamente dipendente dal mio iPhone, come tutte le ragazze della mia generazione».

Ma lei non fa parte delle cosiddette insta-girls, le modelle popolarissime sui social network.
«No, in quel senso sono un lupo solitario».

Perché?
«Penso che a nessuno interessi vedermi immortalata in una foto in cui bevo un caffè con le amiche. A meno che le amiche in questione siano delle meravigliose drag queen in una tenuta variopinta. Insomma, le immagini hanno un senso, dovrebbero esprimere quello che è bello, insolito, inaspettato. Altrimenti, che noia».

Due anni fa, quando è stata eletta modella dell’anno e passava da un servizio di moda a una sfilata, si è laureata con lode in Storia dell’arte al Courtauld Institute of Art di Londra. Come ha fatto?
«Sinceramente non lo so. Solo quando ho avuto il diploma in mano mi sono resa conto di quanto fosse stato stressante scendere da un aereo e rinchiudermi in biblioteca. Che ansia quando dovevo onorare un impegno proprio il giorno prima di un esame importante. In quei momenti hai solo voglia di restare chiusa in casa, in pigiama, a ripassare».

Le capita di chiedersi quanto durerà la sua carriera di modella?
«È inevitabile, tutto va così in fretta. Potrebbe finire tra sei mesi o dieci anni. Preferirei tra dieci anni».

Parliamo della sua grande passione: l’equitazione.
«Per me non è solo uno sport, ma una vera disciplina di vita. Se sono in Inghilterra, cerco di cavalcare tutti i giorni. Nello Yorkshire ho due cavalli, Dolly e Armani».

Quale preferisce?
«Una madre può forse avere preferenze tra i suoi figli?».

È un caso che il cavallo di una modella si chiami come uno stilista?
«Posso solo assicurarle che non sono stata io a scegliere il nome».

Allora come è andata?
«Ho due ipotesi: la prima è che alla nascita fosse un puledro così elegante da ispirare un nome legato all’alta moda».

E la seconda?
«Quando ha saputo che ero io la persona interessata all’acquisto, l’ex proprietaria deve aver pensato che una modella non poteva lasciarsi scappare un Armani».

Lei si considera una persona felice?
«Sono innamorata (è fidanzata con Otis Ferry, figlio del cantante Bryan, ndr) e quindi molto felice. Anche se amare con passione ti rende inevitabilmente più fragile».

Oltre all’amore, che cosa la fa stare bene?
«Sdraiarmi su un prato, in campagna, in una giornata di sole, cullata da una brezza leggera, la testa sgombra da ogni pensiero, un libro come compagno».

Che cosa sta leggendo adesso?
«English Eccentric di Ros Byam Show, che descrive le case di personaggi stravaganti, come quell’aristocratico del XVII secolo ossessionato dal bagno, a tal punto che non ne usciva neppure per ricevere la regina».

L’immagine è comica e Campbell accenna un sorriso composto mentre, con un gesto infantile, si tira la maglietta quasi sopra le ginocchia. La conversazione, e il sole che filtra dalle grandi finestre della suite, le hanno colorito le guance di rosa.
Come la descrivevano i suoi estimatori? Intelligente, colta, spiritosa. Aggiungiamoci anche bellissima.

© Riproduzione riservata

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