GIORNO
NOTTE
  • In evidenza
  • GRAZIALAND

    GRAZIALAND

    GRAZIALAND

  • SHOP GRAZIA

    SHOP GRAZIA

    SHOP GRAZIA

  • Grazia Gazette Roma

    Grazia Gazette Roma

    Grazia Gazette Roma

  • GRAZIA FOOD

    GRAZIA FOOD

    GRAZIA FOOD

  • Skin Longevity

    Skin Longevity

    Skin Longevity

  • Canali
  • GRAZIALAND
  • Moda
  • Bellezza
  • Lifestyle
  • Factory
  • People
  • Casa
  • Magazine
  • Shopping
  • Oroscopo
  • Newsletter
  • Magazine
  • La cover della settimana
    ABBONATI
    • Pubblicità
    • Contributors
    • Condizioni
    • Privacy
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
    • Notifiche push
    • Gestione dei cookie
    • © 2025 REWORLD MEDIA S.R.L. - Sede Legale VIA BIANCA DI SAVOIA 12 - 20122 MILANO - Codice Fiscale e Partita IVA: 12693020963 - riproduzione riservata

Grazia

Stai leggendo:

Magazine

Dolore indicibile, ma qualcosa deve essere fatto

Dolore indicibile, ma qualcosa deve essere fatto

foto di Silvia Grilli Silvia Grilli — 21 Giugno 2013

Non volevo scrivere nulla perché la notizia di Luca Albanese, due anni, dimenticato in auto dal padre e poi morto, mi aveva procurato disperazione.

Silvia Grilli

Non volevo scrivere nulla perché la notizia di Luca Albanese, due anni, dimenticato in auto dal padre e poi morto, mi aveva procurato disperazione.

Non sapevo che cosa dire, avrei saputo solo ribadire l’assurdità di quella fine e la profonda empatia per il dolore indicibile della madre. Poi mi ha scritto una mamma, Elisabetta Zerbini: «Perché questa morte non sia vana, impariamo ad ascoltare anche i silenzi dei piccoli». Ed è arrivato su Facebook il gruppo del disgraziato padre di Luca, Andrea, che spinge per ottenere l’approvazione di una legge che impedisca il ripetersi di tragedie così.
Una legge che preveda sulle auto un allarme acustico per segnalare quando il bambino rimane in macchina, ma anche l’idea che gli asili nido mandino sms ai genitori quando non vedono arrivare i piccoli.

Infine ha parlato Lucio Petrizzi, raccontando i fatti di due anni fa: lui guidava e cantava con la figlia di 18 mesi, poi Elena s’è addormentata. Invece di lasciarla all’asilo, è andato dritto all’università dove lavora. L’ha dimenticata in auto, la piccola è morta. «Io sono imperdonabile» dice oggi. «Ma a questo punto qualcosa deve essere fatto». Anch’io vorrei quella legge.

© Riproduzione riservata

© Riproduzione riservata

Magazine Scopri altri articoli di Magazine
  • IN ARRIVO

  • «Sei brutta, sta' zitta»: l'editoriale di Silvia Grilli

  • La paura della trappola

  • Gonna in satin: 5 idee dallo street style per abbinarla con stile anche in questa stagione

  • Flavio Cobolli: il tennis, l'amore e l'effetto Jannik Sinner 

Grazia
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Contributors
  • Pubblicità
  • Opzioni Cookie
© 2025 REWORLD MEDIA S.R.L. - Sede Lagale Via Fantoli 7, 20138 Milano - Codice Fiscale e Partita IVA: 12693020963 - riproduzione riservata