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Contemporaneità in catene

Contemporaneità in catene

foto di Silvia Grilli Silvia Grilli — 2 Luglio 2015

Non credo che l’innovazione tecnologica possa essere annullata per decreto. E mi sembra paradossale che ciò che guadagna plausi in America possa essere considerato  fuorilegge in Europa al punto da meritare il carcere.

Silvia Grilli

Non credo che l’innovazione tecnologica possa essere annullata per decreto. E mi sembra paradossale che ciò che guadagna plausi in America possa essere considerato  fuorilegge in Europa al punto da meritare il carcere.  
La vicenda di UberPop, l’app californiana che mette in contatto persone che hanno bisogno di un passaggio con automobilisti con posti in macchina, è complessa e non sarò certo io a volerla banalizzare. In Italia la magistratura ha sospeso il servizio per concorrenza sleale ma in Francia, dove pure è stato bloccato per decreto, UberPop ha continuato a operare. Dopo giorni in cui i tassisti per fermare gli abusivi hanno seminato il terrore sulle strade, sono stati fermati i dirigenti di Uber per attività illegali e 200 agenti saranno mobilitati per individuare i fuorilegge. Forti del fatto che gli automobilisti di UberPop non hanno licenze, non versano i contributi, non pagano le tasse e non seguono corsi per guidare mezzi pubblici, i tassisti ufficiali rivendicano il loro monopolio. Tuttavia il caso mi sembra talmente fuori dal tempo da ricordarmi quando agli albori di Internet la polizia, che non sapeva come bloccare i server che non rispettavano le regole, li metteva in catene. 
Può la contemporaneità essere fermata?
Come nel caso dei matrimoni gay, diventati legali in tutta l’America ma non in tutta l’Europa, io non credo.
© Riproduzione riservata

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