Bianca Cedrone, la giovane artista che vede un mondo sospeso tra realtà e virtualità
Bianca Cedrone ha occhi grandi e ben aperti sul mondo. Ha 25 anni, è pittrice, fotografa, grafica e art director e ha realizzato per questo numero speciale di Grazia le dieci copertine fisiche e una collezione di opere digitali NFT che le include tutte (si acquistano su manifesto.grazia.it) e la cui vendita finanzierà un progetto umanitario della Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus a favore delle donne e dei bambini ucraini.
Ogni copertina rappresenta uno dei valori del nostro settimanale: attivismo, libertà delle proprie opinioni, inclusione di ogni diversità, tutela del Pianeta, nuovo femminismo, internazionalità, la moda coraggiosa, la visione del futuro, la pace, le bellezze, tante quante sono le donne. Quando la incontro per l’intervista è appena rientrata da Miami, negli Stati Uniti, dove ha lavorato alle fasi finali di un raffinato trimestrale di carta di cui è art director.
Chi sono i suoi mentori?
«Mio padre Federico Cedrone e mio zio Giovanni Gastel, entrambi fotografi. Grazie a loro ho imparato che bisogna sempre guardare al di là delle cose e capire cosa c’è dietro a un’immagine. Adesso sto cercando di dare espressione a qualcosa che contenga una mia personale visione, definibile come surreale, utilizzando la grafica e la fotografia ma anche il metaverso e gli NFT».
Dove ha studiato?
«Al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra dal 2015 al 2018. Poi sono tornata a Milano, che ho trovato completamente trasfor- mata in meglio, e ho iniziato subito a darmi da fare. All’inizio avevo il pallino della moda e ho fatto da assistente all’art director e stylist Simone Guidarelli. È stato lui che dopo avere visto i miei disegni mi ha spronata a lavorarci sopra. E lì ho capito che il mio percorso era più legato alla grafica, al lavoro sulle immagini».
Come mai era a Miami?
«Da pochi mesi sono l’art director di Mr. Wynwood, una rivista di carta il cui editore è a Miami. La carta e i colori mi mancavano tantissimo, dopo tanti anni di lavoro sul digitale. Lavorare con uno stampatore poi è stupendo. Adoro le riviste di carta e credo che il loro futuro risieda nella cura con cui sono realizzate, il che le rende collezionabili».
Continua a leggere l'intervista a Bianca Cedrone sul numero di Grazia ora in edicola.
Testo di Lucia Valerio foto di Guido Taroni
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