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Arisa: «Io non mi nascondo più»

Arisa: «Io non mi nascondo più»

foto di Claudia Catalli Claudia Catalli — 7 Dicembre 2021
Le sue canzoni parlano di passioni e le sue foto sensuali postate sui social hanno sorpreso i fan. Arisa oggi è una donna che rivendica il diritto di celebrare il proprio corpo e di parlare di fragilità mai confessate. «Perché», dice la cantante a Grazia, «durante la pandemia ho capito che il tempo è prezioso e che dobbiamo sempre mostrare chi siamo»
Arisa

Una donna può essere materna e selvaggia, romantica ma anche eroticamente spregiudicata. A dirlo, anzi a cantarlo, è Arisa nel suo nuovo Ero romantica, un album doppio sia a livello concettuale sia nei brani.

Ha due cover (una in bianco e nero con Arisa simile a una femme fatale, l’altra rosa con la cantante in versione tormentata e romantica) e due parti artistiche con canzoni scatenate ed elettroniche all’inizio e più poetiche e sentimentali alla fine. «Ho un’anima scissa a metà, ma non sono la sola: noi donne siamo un caleidoscopio di emozioni, di suggestioni, un pianeta straordinario. Per realizzare questo disco ho cercato di guardarmi dentro e di parlare di me, ma anche di tutte le donne che conosco», dice Rosalba Pippa, questo il vero nome della cantautrice, nel raccontare il periodo magico che sta vivendo. Di riscoperta, di nuovi tentativi, di una rinnovata fiducia in se stessa e di un agio ritrovato con la sua personalità e il suo corpo.

In Rete c’è chi parla di “svolta sexy” di Arisa per le foto sensuali che posta sui social. Ha cambiato il rapporto con il suo corpo?
«Fosse per me girerei nuda. Mi piace fare foto nuda, guardarmi nuda, avere amore per me stessa, mostrare il corpo non in maniera fine a se stessa, ma per accompagnarlo. Mi sono scocciata di vergognarmi: a 9 anni sono diventata donna, capitava sempre che il compagno di scuola di turno mi mettesse una mano da qualche parte, da allora ho sempre cercato di nascondermi. A Sanremo nel 2009 portavo occhiali, calze bianche, scarpe con le stringhe, collo coperto, neanche le caviglie si vedevano. Allora pensavo che il mio corpo potesse infastidire le donne e far pensare agli uomini di potersi prendere con me libertà che nessuno permetteva loro. Crescendo ho imparato ad accettare e amare il mio corpo così com’è, oggi che ho 39 anni voglio celebrarlo».

Arisa (2)

Ero romantica è una canzone dance con dentro tanta voglia di libertà e di scatenarsi: è l’effetto post lockdown?
«È il desiderio di vivere che nasce dopo una grossa delusione. Ero romantica, tu mi hai lasciato e adesso quello che voglio da un uomo è il piacere. A volte i maschi ci prendono in giro con il romanticismo, non capendo che noi donne abbiamo bisogno più che altro di verità. Anche quando è difficile da sostenere: a che cosa serve fingere che mi vuoi bene se speri solo di portarmi a letto, sono una donna libera e intelligente, posso decidere da sola senza che usi le tue tattiche per poi lasciarmi sola il giorno dopo. Con la pandemia dovremmo aver capito che il tempo è il nostro tesoro: abbiamo la fortuna di vivere e dobbiamo farne l’uso migliore».

Nel disco rivendica la libertà di parlare proprio di piacere femminile, che è ancora tabù.
«Trovo fondamentale sfatare il falso mito per cui il corpo femminile sia diverso da quello maschile: siamo tutti terminazioni nervose con lo stesso bisogno di sentirci vivi. La donna e l’uomo hanno gli stessi diritti anche a letto. Il luogo comune per cui un maschio è un playboy se fa tante conquiste e una donna, invece, è una prostituta, non sta più in piedi. Ogni persona merita di essere rispettata nelle libertà che, da adulta, si prende».

Continua a leggere l'intervista a Arisa sul numero ora in edicola di Grazia

Foto di Sara Purisol

© Riproduzione riservata

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