Al volante con la giusta energia
Le auto elettriche sono già il presente. Al punto che anche il presidente del Consiglio Mario Draghi le ha inserite nel Recovery Fund, i fondi dell’Unione Europea per superare la crisi della pandemia, sottolineando l’importanza «dello sviluppo di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici».
D’altra parte le vendite di questi modelli stanno aumentando: secondo il rapporto Global Electric Vehicles Outlook 2021 dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) nel 2020, per la prima volta, l’Europa ha superato la Cina con 1,4 milioni di immatricolazioni di auto elettriche (raddoppiate rispetto al 2019) ed è diventata il centro del mercato globale.
«Le vendite crescono soprattutto per la scelta ambientale dei consumatori», dice il rapporto. «Anche l’Italia, con un leggero ritardo rispetto ad altri Paesi europei, ha registrato un aumento di crescita molto alto negli ultimi mesi», spiega Guido Fontanelli, autore del libro Autoshock. Viaggio nella rivoluzione dell’auto elettrica (Mind edizioni).
«La quota di mercato di queste motorizzazioni è arrivata quasi al 10 per cento. Nei primi tre mesi di quest’anno un’auto venduta su dieci ha una motorizzazione 100 per cento elettrica o plug-in hybrid, cioè ibrida con la spina (in cui si combinano motore elettrico e termico)», dice Salvatore Internullo, direttore generale Peugeot Italia. E una cosa è certa: le donne possono contribuire alla transizione ecologica anche nei trasporti verdi.
«L’Italia del Nord è una delle zone più inquinate nel mondo e il modo migliore per ridurre lo smog nelle città è proprio usare le auto elettriche», sottolinea Fontanelli. «Le donne con un figlio, o che hanno a cuore le generazioni future, sono molto motivate a comprarle».
Nel frattempo 18 dei 20 maggiori produttori di auto hanno annunciato l’intenzione di aumentare ulteriormente il numero di modelli elettrici disponibili.
Peugeot sta già investendo molto su questo e Linda Jackson, amministratrice delegata del gruppo, ha già dichiarato che entro il 2023 il suo marchio mira ad avere autoveicoli elettrici al 100 per cento.
«La svolta sull’elettrico per noi è sociale, culturale e industriale», dice Salvatore Internullo (nella foto sotto). «Perché le statistiche ci confermano che più del 50 per cento degli italiani cerca i prodotti da acquistare in aziende attente all’ambiente. L’elettrico è simbolo di un’eleganza sofisticata ed è una tendenza: guidare un’auto elettrica significa vivere già oggi il futuro. Le auto elettriche piacciono alle donne perché non fanno rumore, non emettono odori e vibrazioni, permettono di entrare nelle zone a traffico limitato con parcheggio a costo zero».
Certo hanno un prezzo più alto. «In realtà, come emerge da un’indagine di Altroconsumo, l’acquisto di un’auto verde negli anni fa risparmiare, perché costano meno in carburante, assicurazione, bollo e manutenzione», dice Guido Fontanelli.
In più le aziende hanno ideato nuove formule molto interessanti. «In Peugeot, proponiamo ai clienti non di acquistare l’auto, ma di noleggiarla per 12 o 24 mesi con un canone di utilizzo mensile, che contempla diversi servizi come assicurazione e manutenzione», continua Salvatore Internullo.
Ma di fatto, quanto costa un pieno di benzina e uno di energia elettrica nel box di casa?
«Se prendiamo come esempio la Peugeot 208 (nella foto sopra), un pieno di benzina costa circa 70 euro, di gasolio poco meno di 60 e di energia elettrica 12. E analizzando quanto costa percorrere 100 chilometri, risulta che con la versione benzina costa circa 9 euro, 6 con quella diesel e solo 3,5 con quella elettrica».
Particolarmente adatti a un pubblico femminile sono i modelli Peugeot 208 elettrica e la 308 ibrida (nella prima foto in alto). «Hanno il cambio automatico, sono intuitive da guidare e maneggevoli. Per chi le acquista o le noleggia viene offerta l’installazione nel proprio box di una wallbox (il caricabatteria). E sono modelli che, oltre che per la tecnologia e la comodità, sono attraenti anche per il design».
L'articolo è disponibile anche sul numero 22 di Grazia ora in edicola.
Testo di Marina Speich
© Riproduzione riservata