Jameela Jamil è il nuovo volto di “Moving Forward Together”, la campagna Spring 2021 di Tommy Hilfiger che guarda al futuro
Il grande pubblico la conosce soprattutto grazie a Tahani Al-Jamil, il personaggio che ha interpretato per anni nella fortunata serie “The Good Place”, ma Jameela Jamil non è solo un’attrice e doppiatrice di successo.
Podcaster, scrittrice e attivista di body positivity che sta dedicando la sua vita all’attivismo e alla beneficienza, oggi l’attrice inglese è anche il nuovo volto di Tommy Hilfiger.
Per “Moving Forward Together”, la sua nuova campagna Primavera 2021 che promuove una moda più inclusiva e rispettosa dell’ambiente, Tommy Hilfiger ha infatti scelto una serie di attivisti e talenti chiamati a raccontare le loro storie, a condividere i loro punti di vista e soprattutto ad essere di ispirazione per i loro fan e spingerli a un cambiamento sociale e verso un futuro migliore.
Tra loro anche Jameela Jamil che, proprio come gli altri protagonisti della campagna, ha indossato i capi della nuova collezione del brand realizzata con tecniche di produzione più sostenibili, fatta con materiali green e già disponibile online e nei negozi Tommy di tutto il mondo.
Noi abbiamo avuto modo di intervistarla e le abbiamo chiesto cosa ne pensa di questa nuova campagna, ma anche qualche consiglio su come dare il proprio contributo per il futuro del pianeta, su come accettarsi per ciò che si è e anche qualche piccolo segreto di stile.
Ecco cosa ci ha raccontato.
L'intervista a Jameela Jamil, nuova musa di Tommy Hilfiger
“Moving Forward Together”, la nuova campagna di Tommy Hilfiger punta a ispirare la comunità globale a essere unita per il cambiamento sociale. Secondo te cosa dovrebbero fare le nuove generazioni per provare a cambiare il mondo e costruire un futuro migliore?
“Inizia tutto con l'educare noi stessi, ascoltandoci l'un l'altro, non solo diversificando la nostra alimentazione ma diversificando la nostra giornata. Come dice Gloria Steinem, "Con chi stai pranzando?" È importante che la gente capisca che influenzare non significa solo avere migliaia di seguaci su internet. Influenzare può essere l'impatto che si ha su chiunque altro nel mondo, anche solo una persona. Non dobbiamo avere paura di fare errori, dobbiamo accettare che ci sarà anche altro da imparare e non possiamo aspettare di essere esperti per intervenire e cercare di aiutare.”
Com’è stato lavorare per Tommy? Cosa ti piace di questa campagna e quali sono i capi di questa nuova collezione che riflettono di più il tuo stile?
“Quella con Tommy è stata un’esperienza magnifica, mi sono sentita molto ascoltata e ho capito che il brand sta veramente guardando agli attivisti come una guida, non usa i nostri nomi solo per trarne vantaggio. Quello che mi piace del marchio è che sta diffondendo un messaggio importante: non è mai troppo tardi per il cambiamento, dobbiamo tutti lottare per il progresso, non per la perfezione. Amo l’apertura del brand a una sempre maggiore sostenibilità e la sua inclusione sui temi di taglia, colore, genere e disabilità. Mi piace il fatto che ci abbiano arruolato per aiutare a scrivere corsi su ciò che ci appassiona. Il mio capo preferito? Indosserò la tuta bianca e l'impermeabile rosa fino a 85 anni.”
Come trovi il look adatto a ogni occasione? Quale outfit ti fa sentire più sicura di te?
“Dipende davvero dalla giornata, soprattutto in questo periodo in cui il mio umore è incline a cambiare. La comodità è la cosa più importante per me; non voglio mai sentirmi limitata. Amo i colori vivaci e mi piacciono i vestiti che annunciano il mio ingresso in una stanza prima che lo faccia io.”
Da sempre ti batti per incoraggiare le donne a sentirsi più sicure di sé e ad accettarsi per quello che sono, indipendentemente dal loro peso o dalla taglia che portano. Qual è il tuo consiglio per le donne? Cosa dovrebbero fare per amarsi di più?
“La sicurezza del corpo non è qualcosa che si guadagna. Io stessa sono stanca di adeguarmi agli ideali di bellezza della società che cambiano continuamente. Cerco sempre di dare più importanza all'interiorità: la mia personalità, le mie relazioni, il mio lavoro, i miei interessi. Queste cose sono una fonte di orgoglio e fiducia molto più forti del proprio aspetto.”
Raccontaci qualcosa di più su “I Weight”, la community che hai lanciato un paio di anni fa. Qual è l’obiettivo di questo movimento?
“I Weight è un movimento che è iniziato come una sorta di rivoluzione contro la vergogna, un appello a tutti, ovunque, per iniziare a confrontarsi e misurarsi in base ai valori e alle esperienze di cui si è orgogliosi, piuttosto che a un numero sulla bilancia. Ora la comunità è forte di oltre 1,3 milioni di persone su Instagram, e mentre ci siamo ramificati in altre forme di contenuto tra cui un podcast settimanale e un canale su YouTube, continuiamo ad affrontare conversazioni su argomenti importanti come la salute mentale, l'inclusività radicale e l'alleanza. Il mio obiettivo con I Weight è che le persone abbiano uno spazio sicuro per imparare e per crescere, mentre si liberano di tutto lo stigma e la vergogna che la società riversa loro addosso.”
Stai cercando di diffondere una nuova filosofia: la body neutrality. Cos’è esattamente? Qual è la differenza con la body positivity?
“Mentre la body positivity si concentra sull'amare il proprio corpo a prescindere da tutto (e io sostengo decisamente questo), il mio spostamento verso la body neutrality nasce dalla voglia di concentrarmi su ciò che il mio corpo fa, non su come appare. È l'idea che dovresti essere in grado di andare avanti con la tua giornata e vivere senza pensare troppo al tuo corpo in un modo o nell'altro - positivo o negativo. In sostanza, trattare il tuo corpo come una macchina che ti permette di andare avanti nella tua giornata e vivere tutte le esperienze, senza mettere nessuna pressione aggiuntiva o troppa attenzione sull'estetica.”
Secondo te i social media possono influenzare l’autostima? Cosa possono fare le donne per abbattere gli stereotipi e praticare l’accettazione di sé?
“I social media possono avere un effetto molto dannoso sull'autostima e sull'immagine del corpo. Il mio consiglio è di BLOCCARE. SILENZIARE. CANCELLARE. RIPETERE. Siamo sempre molto attenti a ciò a cui esponiamo i bambini, ma dovremmo farlo anche per noi adulti. Quello che si vede online può alterare la propria percezione. Io ad esempio non seguo nessuno e non guardo post o contenuti che possano in qualche modo farmi sentire male con me stessa.”
Credi che l’industria fashion sia in qualche modo responsabile dei problemi di "body image"? Cosa può fare per combattere il pregiudizio su peso e aiutare le donne a concentrarsi sull’accettazione di sé?
“L'industria della moda è sicuramente responsabile di parte di quell'odio verso sé stessi che vediamo nel mondo. Ma i social media penso abbiano un peso maggiore, perché almeno nella moda c'è qualcosa di inaccessibile e creativo. Parlo dei social media di oggi, con tutte le app che hanno dato la possibilità di mentire sul proprio aspetto. E questo non solo danneggia le persone che ti seguono online e guardano a obiettivi di bellezza irraggiungibili, ma danneggia soprattutto te, perché quando ti confronti allo specchio con questa immagine migliorata digitalmente che hai creato, non puoi fare a meno di sentirti inferiore.”
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